Storia dell'Europa in 24 Pinte (Kuohuvaa historiaa: tarinoita tuopin takaa, 2014): sono un bevitore di vino e di whisky. Il whisky mi piace torbato, certamente senza ghiaccio e preferisco quelli distillati sull'isola di Islay. Il vino mi piace rosso o spumante, preferisco quelli del Nord Italia, evito gli aromatici. Ero un bevitore di cocktail e di vodka. I cocktail mi piacevano a base di vodka o gin, senza frutta ma dolci. La vodka mi piaceva di patate, fredda ma non ghiacciata, certamente non aromatizzata.L'anno scorso ho scoperto la birra: non l'avevo praticamente mai bevuta prima e mi sono sempre vantato non mi piacesse.
Eravamo in montagna, come spesso d'estate, e visto che le bibite possono causarmi mal di stomaco (cosa pericolosa nel contesto di una lunga passeggiata) e che quasi non bevo acqua, e non c'era verso di trovare un calice di vino decente in giro per rifugi: sono stato letteralmente costretto a bere birra per una settimana.
Un anno dopo nel frigo ho sempre qualche birra e se finisco in un posto con una scelta di vini mediocre, ordino birra con entusiasmo.
Comprare un libro sulla birra è stato ovviamente il passo immediatamente successivo e, come dicevo qualche giorno fa, trovandomi per caso sul sito della UTET mi sono comprato questo.
Avrei probabilmente dovuto comprare un libro sulla birra in senso più stretto: come si produce, tipologie, etc etc.
Questo è un po' diverso: è una raccolta di 24 storie/aneddoti europei in qualche modo riferiti alla birra.
E' grossomodo una raccolta di racconti storici non di fiction, seppur alcuni dei più antichi neppure completamente certi, abbinati a 24 etichette di birra e ambientati in 18 paesi europei (evidentemente alcuni paesi europei proprio non hanno storie e cultura relative alla birra).
I racconti sono ordinati in modo circa cronologico.
Il libro è scritto da una coppia di storici finlandesi, non è il loro primo in coppia, specializzati in storia culturale europea: in Finlandia hanno vinto i premi letterari più importanti. Questo è, però, il
loro unico libro a essere stato tradotto in altre lingue (quantomeno in inglese e italiano).
Copio e incollo i loro nomi una volta: Mika Rissanen e Juha Tahvanainen.
Il tono del libro è molto appassionato e strenuamente votato alla difesa e promozione della cultura birraia.
Ci sono molti tentativi di umorismo, in alcuni casi riusciti; il linguaggio è informale, persino goliardico, e c'è un costante e generico, gioioso invito a sbronzarsi a ogni occasione.
Introduzione: la birra è stata inventata 4000 anni fa in Mesopotamia, poi è arrivata in Egitto. C'è chi sostiene, secondo gli autori, che la scoperta della birra sia precedente e addirittura la causa dell'invenzione del pane. I greci e i romani la disprezzavano, considerandola barbara, perché fatta d'orzo, tradizionalmente il mangime per gli animali.
Durante l'Impero Romano, l'Europa era divisa in meridionale (greci e romani appunto) amante del vino ed Europa settentrionale (celti e altri) amante della birra. I cristiani nascono in territori privi di orzo, quindi privi di birra, quindi nella bibbia si beve vino e si disprezzano le usanze di chiunque altro, e quindi anche la birra.
Qui di seguito gli argomenti dei 24 racconti, brevemente.
I primi missionari cristiani in Irlanda convertono la popolazione ma non riescono a debellare l'abitudine alla birra; i missionari irlandesi che partono a conquistare i miscredenti si portano dietro la birra e fondano monasteri/conventi e danno inizio alla tradizione della birra monastica.
Goffredo III e la difesa di Bruxelles, e la statua del bambino che piscia birra (circa: una leggenda sulla difesa della città).
Lutero, i protestanti e il luppolo che diventa ingrediente principale per la produzione della birra.
Arte fiamminga e birra.
Sassonia, guerra dei 30 anni e la 'famosa' birra della vittoria.
Lo zar Pietro il Grande e la birra europea per cercare di far bere meno i russi.
I birrifici sociali nell'Europa dell'Est.
Militari e birra tra Svezia e Finlandia.
Il primo treno merci di Germania e il suo primo carico fu, ovviamente, della birra.
Pasteur e i suoi celebri "Studi sulla Birra".
La nascita della Carlsberg danese.
La birra norvegese finanzia spedizioni per raggiungere il Polo Nord.
La famosa (falsa?) tregua natalizia durante la prima guerra mondiale e, naturalmente, fiumi di birra per tutti i soldati da entrambe le parti.
Un giovane Hitler e i suoi primi comizi nelle birrerie tedesche.
Il politico tedesco Stresemann (Cancelliere e ministro dell'economia tedesco dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, nobel per la pace) era figlio di un oste e studioso di birra.
La birra e il Tour de France.
Tolkien e Lewis e i pub letterari di Oxford.
La RAF, i suoi piloti e la birra.
Storia della Peroni.
La curiosa storia del drammaturgo e politico Havel nella Cecoslovacchia prima e dopo il comunismo.
Il Partito della Birra polacco.
La Birra salva la popolazione di Sarajevo dalla morte durante l'assedio serbo del 1992.
Il politico e ministro economico irlandese Cowen prima e durante la recente crisi economica mondiale.
La Heineken (e altre birre) e la UEFA (e altre sponsorizzazioni).
Le storie più interessanti e intriganti sono quelle ambientate nel passato, quelle più recenti e contemporanee sono perlopiù dedicate a politici europei con il vizio di bere troppo: niente di davvero interessante e, in certi contesti, anche deprimenti.
"Deprimente" potrebbe anche essere la pratica secolare di far bere alcolici ai soldati per farli morire senza troppe ritrosie.
Gli autori sono gioviali ma la storia d'Europa è costantemente tragica e drammatica, il contrasto lascia l'amaro in bocca (come certe birre).