Glass: il successo di Split capace di restituire una carriera a Shyamalan e la fine della carriera di Bruce Willis hanno collaborato per consentire la produzione di questo terzo e conclusivo film in una trilogia mai realmente pensata per esserlo, checché ne dicano gli interessati.
19 anni dopo Unbreakable e 2 anni dopo Split, il regista riprende le due storie e le mescola confusamente: Samuel Jackson è in qualche modo il personaggio principale, non tanto per tempo a schermo quanto per importanza narrativa (da cui il titolo del film), e quindi tornano tutte le sue teorie sulla mitologia dei comics come memorie della storia segreta del mondo.
La sceneggiatura del film bara molto e spesso sulla trama dei due precedenti, dei veri e propri retcon per giustificare e legare tra loro i film: Glass ha trascorso 19 anni sostanzialmente sedato e rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Il Glass originale non aveva poteri: era solo molto breakable e convinto di essere a un'estremità dello spettro, alla ricerca del suo opposto indistruttibile. Il Glass di Glass è, invece, un vero e proprio mad genius dei fumetti: la sua intelligenza superiore è il suo potere.
Allo stesso modo, Bruce Willis, fa l'eroe da 19 anni ma è stato in qualche modo capace di non essere mai beccato, fotografato, filmato o altro: è una leggenda urbana più di quanto Batman sia mai riuscito a essere. Eppure tutti sanno della sua esistenza e la polizia pare gli dia una caccia spietata... da 19 anni.
Al momento è impegnato a dare la caccia a The Horde (il personaggio di Split).
The Horde negli ultimi 2 anni non ha fatto molto: ha continuato presumibilmente a rapire e uccidere ragazze... cosa non completamente logica considerando tutta la menata relativa alla nascita della personalità di The Beast che avrebbe... boh... in qualche modo dovuto cambiare la 'loro' routine.
I due si incontrano e combattono e vengono catturati e rinchiusi nello stesso ospedale psichiatrico di Glass.
A questo punto cominciano a notarsi cose strane nella sceneggiatura che, essendo un film di Shyamalan, suggeriscono l'immancabile colpo di scena.
Il finale è un mezzo cesso e il colpo di scena una minchiata.
Il film è troppo lungo. Bruce Willis è invecchiato bene ma accanto a Jackson e McAvoy risulta terribilmente inadeguato. McAvoy è eccellente e ruba costantemente la scena, ma anche lui è costretto a essere The Beast troppo spesso e il risultato è un po' come la voce impostata del Batman di Bale, persino più ridicola.
C'è anche la super psichiatra che li prende in cura e passa tutto il suo tempo a cercare di curarli dalla loro convinzione di essere super.
Questo è il fulcro del film e il suo punto più debole, perché è già stato fatto.
E' già stato fatto da quegli stessi attori nei loro rispettivi, precedenti film.
Unbreakable comincia con Bruce Willis che non crede ai propri poteri, finisce con la prova incontrovertibile di questi poteri; idem per Split.
Ripetere lo stesso dramma psicologico con entrambi i personaggi è stata un'idea assolutamente priva di senso e mal riuscita.
Non è una merda di film ma è lontano dalla qualità dei suoi predecessori.
Il regista avrebbe voluto un seguito, al momento non sembra che lo studio sia disponibile.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il grande colpo di scena è che tutti e tre hanno super poteri! Ma dai! Lo sapevamo già ancora prima di cominciare il film.
Il colpo di scena in realtà è l'esistenza di una società segreta che uccide i super uomini (ogni riferimenti alle mille persecuzioni dei mutanti Marvel è puramente copiato).
Il piano super segreto di Glass è battere questa società e rivelare al mondo l'esistenza dei poteri.