I Want To Eat Your Pancreas (Kimi no Suizō o Tabetai): formula idiomatica giapponese che vorrebbe dire qualcosa del tipo "vorrei fare qualcosa per far andare via la tua malattia (in questo caso al pancreas)". Nasce come web novel, ha successo e viene pubblicata ufficialmente; ha successo e diventa un manga, ha successo e diventa un film live action, ha successo e diventa un lungometraggio animato. Questo.
Prodotto da Studio VOLN. Studio giovane che si sta dando da fare con i due ottimi adattamenti animati dei principali manga di Fujita, Ushio e Tora, adesso Karakuri Circus. Questo è sostanzialmente il loro primo tentativo di lungometraggio cinematografico (anime news network ne lista un altro ma è ignoto).
Regista esordiente.
Regista che è anche sceneggiatore.
E' il solito palloso drammone sentimentale giapponese... quasi quasi li trovo peggiori dei soliti pallosi drammoni ecologici giapponesi.
Sembra una presa per il culo: sembra uno di quei film con la parodia della lunghissima scena di morte con il personaggio che non muore mai.
La protagonista di Pancreas è la classica super studentessa come quelle viste in, tanto per citare i primi due a venirmi in mente: Silent Voice e Lie in April.
Ha una malattia mortale ma vuole vivere la sua vita, per corta che sarà, in modo pieno. Quindi nasconde la malattia a tutti per evitare di essere trattata in modo diverso. Un giorno, in ospedale si scontra con un compagno di classe. Il suo segreto è stato scoperto! Il compagni di classe, però, è quello che non ha amici, non parla con nessuno ed schivato da tutti. Perfetto!
Con lui può essere normale perché a lui non frega un cazzo che lei stia per morire; lui, viceversa, non ha mai avuto un essere umano in qualche modo interessato, adesso si trova una figa che vuole passare tutti i giorni insieme e valle a dire di no.
Seguono penose e banalissime scene. I due si innamorano... ma no: è più che amore, più che amicizia. E' quella voglia di dare/prendere del cazzo che però è più bello se invece ci si abbraccia sospirando. Lei muore. Lui piange. Lei gli lascia la solita lettera. Lui piange ma adesso è un uomo maturo e formato.
No, non è uno spoiler. Lei si sa che morirà dal primo minuto. Lui si sa che piangerà dal secondo minuto.
Strappalacrime disonesto, guardabile e decentemente animato (seppur sotto standard per un film al cinema): farà colpo soprattutto su ragazzini alle prime armi, nati ieri.
SPOILER SPOILER SPOILER
C'è un colpo di scena inaspettato. Lei non muore per via della sua malattia. La malattia comincia a peggiorare e finisce in ospedale per un certo periodo, poi migliora e può uscirne. Si dà appuntamento con il tipo. Lui la aspetta. Lei viene accoltellata da un pazzo lungo la strada.
Giuro.
Lei lascia un diario con lettere per amici e per lui.