Das Boot: non avevo mai sentito parlare di questo film di guerra tedesco del 1981. Recentemente ne è stata prodotta una serie tv sequel. Netflix ne ha approfittato per rilasciare internazionalmente il film.
Secondo la wikipedia, esistono 5 diverse versioni di questo film (un po' come Blade Runner): quella presente sul Netflix italiano dura 3 ore e mezza, 210 minuti circa. Dovrebbe quindi essere la Director's Cut del 1997. Esiste anche una versione 'uncut' da circa 300 minuti.
Quelle sarebbero 5 ore.
Film di guerra di sottomarini, classico film di guerra di u-boot.
All'epoca fu il secondo film tedesco più costoso mai realizzato, subito dopo Metropolis.
Il titolo italiano è U-Boot 96. E' uno dei maggiori successi della cinematografia tedesca.
Mia moglie ovviamente si è rifiutata di guardarlo. L'ho dovuto vedere in due sessioni, ieri sera non sono riuscito a concludere prima di portare fuori il cane.
Avvio la riproduzione e.... BAM! IL DUCA LETO!
Il film è scritto e diretto da Wolfgang Petersen, tratto da un romanzo... ma, soprattutto, c'è Jurgen Prochnow nel ruolo del capitano.
E' un film complesso e va probabilmente collocato storicamente: produzione iniziata nel 1979, rilasciato nel 1981.
Film tedesco con protagonisti tedeschi, soldati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale nel 1941: l'eroico equipaggio di un sommergibile tedesco durante l'anno di svolta della guerra, svolta a sfavore dei tedeschi.
In tutto il film non c'è un sola parola 'razziale'.
La storia si apre con il capitano che scorta a bordo un corrispondente di guerra che li accompagnerà durante il prossimo pattugliamento: narrativamente c'è quindi il classico artificio del nuovo arrivato che offre allo spettatore la possibilità di un punto di vista ingenuo verso i contenuti e il funzionamento tanto del sottomarino, quanto della vita a bordo del sottomarino, quanto, soprattutto, della realtà della guerra combattuta.
Lo sforzo bellico tedesco inizia a mostrare segni di insufficienza: l'equipaggio è composto da veterani-amici e da giovani con la croce uncinata negli occhi.
L'atmosfera a bordo del sottomarino è di aperta presa in giro di questi ultimi: la realtà della guerra è ben lontana dalla propaganda e dall'ideologia, ed è una realtà sempre meno vittoriosa.
Il filo è sottile ma i personaggi si tengono in perfetto equilibrio tra l'eroismo del soldato germanico e aperta disillusione, se non proprio disprezzo, verso il Fuhrer e il governo di Berlino.
L'equipaggio si imbarca e il film comincia: è passato il tempo della superiorità navale degli u-boot, la marina inglese è piena di destroyer capaci di far a pezzi un sottomarino senza quasi il minimo rischio.
Il film procede raccontando di settimane di noia, pattugliando mare aperto privo di navi, e ore di terrore con il sottomarino che scappa dai destroyer senza essere riuscito a sparare neppure un colpo; c'è poi un attacco di successo, seguito da altre ore di terrore a scappare dai destroyer.
L'ultima ora del film è la conclusione di quanto impostato in precedenza: il delirio di onnipotenza di Berlino si scontra con la realtà della guerra. Al sottomarino verrà comandata una missione impossibile...
Tre ore e mezza sono molte, ma è poi circa la durata di Apocalypse Now Redux.
I due film si somigliano moltissimo per lo stile narrativo, i temi e lo stato metafisico e ultraterreno dei due ambienti, opposti visivamente e praticamente, ma vicinissimi concettualmente: l'opprimente giungla del Vietnam è specchiata negli opprimenti spazi del sottomarino.
Immancabile per gli appassionati di film di guerra.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il sottomarino viene mandato in missione a sfondare la linea difensiva di Gibilterra. Fallisce. Ore di terrore dopo riescono in qualche modo a tornare al porto sicuro di partenza. Porto che è immediatamente bombardato, perché per i tedeschi non esiste più un porto sicuro: il sottomarino è affondato, il capitano e molti dell'equipaggio muoiono.