The Ballad of Buster Scruggs: l'ultimo film dei fratelli Cohen. Anteprima a Venezia, rilasciato in poche e selezionate sale americane, distribuzione mondiale su Netflix.
Non dovrei più stupirmi. Non più tardi di 6 mesi alcuni analisti spesero molte parole nel dichiarare il dominio di Netflix prossimo alla fine: un rallentamento nei guadagni, la nascita di molti servizi concorrenti, alcuni dei quali direttamente responsabili della riduzione del catalogo, etc etc.
Netflix ha risposto con un piano di investimenti aggressivissimo che va dagli anime ai lungometraggi artistici rubati al cinema.
Stupito, ma anche ammirato.
L'ultimo film dei Cohen. dicevamo: è certamente vero che i due fratelli vengano da un periodo, specialmente l'ultimo paio d'anni, di inferiore successo (Suburbicon e Hail Cesar) ma non è altrettanto certamente possibile considerarli come molti dei nomi noti che infestano il catalogo di Netflix, a fine carriera.
L'ultimo film dei Cohen è una raccolta di 6 cortometraggi a tema western (mia moglie ha abbandonato dopo il primo) ed è il loro miglior film da L'uomo che non c'era. Naturalmente è un giudizio personale.
Mi è molto piaciuto.
A parte l'ambientazione nella Frontiera Americana, non c'è un vero altro filo conduttore: qualcuno potrebbe trovare un ricorrente tono weird/quirky, ma è quasi completamente assente in almeno due dei racconti; qualcun altro potrebbe sottolineare l'esito mortale, e quindi la Morte, di quasi tutti i racconti... con l'eccezione di uno.
Sono cortometraggi western in alcuni casi surreali, in altri quasi paranormali, in altri semplicemente drammatici e realistici; alcuni evidentemente comici, altri brutalmente tragici.
Sceneggiature, regia, interpretazioni, musiche sono geniali. Gli effetti speciali sono medi: in certi casi la finzione è palese e funzionale al racconto, in altri la finzione è involontariamente palese e decisamente meno attraente.
E' un bellissimo film ed è molto western, squisitamente caratteristico dei Cohen ma non per questo meno genuinamente western.
SPOILER SPOILER SPOILER
Il primo racconto dà il titolo al film: il pistolero canterino Buster Scruggs è simpatico e un demonio con la pistola, il mondo è la sua ostrica e tutto va bene finché un più giovane pistolero canterino lo sorprende facendolo secco in duello. Tim Blake Nelson nel ruolo protagonista, David Krumholtz e Clancy Brown in parti secondarie.
Il secondo racconto è dedicato all'outlaw James Franco e a una successione ridicola di sfighe che lo vede sconfitto da un posseduto Stephen Root e finire impiccato due volte.
Liam Neeson e un tizio da Harry Potter dominano da soli la storia di due intrattenitori nel rigido nord, Liam butterà il secondo da un ponte per sostituirlo con una nuova attrazione animale.
Quarto racconto vede ancora restringersi il parco attori: Tom Waits è solo per quasi tutto il tempo, in mezzo alla natura più selvaggia e incontaminata, alla ricerca d'oro. Un pistolero cercherà di derubarlo, ma lui sopravvive e la natura dimenticherà presto il suo passaggio.
Molti attori a me ignoti per il quinto racconto: una carovana verso l'Oregon, classica caccia agli appezzamenti terrieri. Una giovane donna sola attrae l'attenzione di un uomo onesto e forte, tutto sembra andare per il meglio ma lei morirà durante un attacco di indiani. Morirà inutilmente per di più.
L'ultimo racconto richiama un po' il Tarantino di Hateful Eight: 3+2 sconosciuti in viaggio in diligenza si scambiano storie e visioni sul mondo. Tyne Daly è una bigotta religiosa, Saul Rubinek un francese peccatore, poi c'è un trapper dalle montagne che desidera troppo parlare con qualcuno; Brendan Gleeson e un attore che ho visto da qualche altra parte sono un duo di bounty killer. Nessuno muore nel corso del cortometraggio, ma il tutto finisce con i personaggi all'ingresso di un hotel dall'aspetto inquietante e infernale.
Racconto preferito: il primo. Racconto meno preferito: il quinto.