Tower of Thorns (Id, 2015): molto di rado leggo consecutivamente due libri in una serie, ancora meno spesso inizio il terzo (e ultimo al momento, e forse ultimo in assoluto essendo uscito più di 2 anni fa) subito dopo.
Questa serie della Marillier non è grande letteratura, ma è certamente scritta bene, e non possiede il più originale dei soggetti o i più carismatici dei protagonisti, ma riesce perfettamente a instillarti il desiderio di sapere come vada a finire.
Cosa succederà?
E' passato circa un anno dalla fine del primo libro, Blackthorn e Grim vivono una relativamente felice routine.
La principessa è incinta e Blackthorn è il suo dottore di fiducia. Principe e principessa devono andare alla corte del re per una questione, Blackthorn e Grim sono costretti a seguirli per mantenere l'assistenza medica.
Da un pezzo di regno che nessuno ricorda, arriva una nobildonna in cerca disperata d'aiuto: sul suo territorio sorge una Torre maledetta, nella Torre vive un mostro, il mostro piange, urla e si lamenta tutto il giorno causando sfortuna ovunque. Bisogna risolvere la situazione. Blackthorn e Grim devono intervenire.
Il primo libro della serie fu squisitamente introduttivo, qui il setting è perfettamente impostato e la narrazione può svilupparsi senza dover spiegare o presentare: questi libri assomigliano molto più alle indagini della Figlia del Boia che a fantasy comuni.
C'è un mistero da risolvere, un'indagine da portare avanti in un setting storicamente preciso e solo parzialmente fittizio: in questo libro si dichiara apertamente l'ambientazione irlandese, l'esistenza della fede cristiana accanto alle vecchie tradizioni. Un classico. Invece degli elfi, in questo libro troviamo i Clurichaun, gnomi irlandesi.
Parallelamente alla soluzione dell'enigma proseguono le altre due sottotrame parallele: il desiderio mai sopito di vendetta di Blackthorn, anche in questo libro sfruttato per portarla fuori strada; le rivelazioni del passato dei protagonisti, questa volta tocca a Grim.
Il personaggio di Grim è notevole: un gigante che in qualsiasi altro libro sarebbe un guerriero formidabile, qui è un costruttore. Un carpentiere, un fabbro, un falegname.
Grim combatte pochissimo, praticamente mai: il suo contributo all'azione è nel riparare e costruire cose. Nel fare amicizia e portare dalla propria parte alleati. Non è certamente la tipica caratterizzazione del guerriero fantasy.
Prosegue anche l'approfondimento, qui diventa sistematico, del potere delle storie: in tutto il libro è continuo il racconto di storie, il riferimento alla saggezza popolare e al folklore. Il potere della conoscenza tramandata e della ripetizione del passato.
In un certo senso, la storia raccontata, diventa il sistema magico di questa ambientazione.
Decisamente superiore al libro precedente, imprime una svolta a diverse della trame.
Il terzo promette benissimo: spero che il terzo sia realmente un finale, o che l'autrice si sia presa solo una breve pausa. Odierei questa serie interrotta.
SPOILER SPOILER SPOILER
Grim era un monaco. Il suo monastero venne attaccato da vichinghi. Tutti morti tranne Grim. Shock post traumatico.
L'amico di Blackthorn lavora per il super villain ed è un traditore. Il super villain sa di Blackthorn e Grim.
La nobildonna è in vita da 200 anni ed è la protagonista della storia originale, ma questo era facilmente intuibile.
La storia è una versione rivista della Bella Addormentata nel Bosco. Grim, alla fine, salva Blackthorn piangendo lacrime di vero amore. Il terzo libro vedrà certamente uno sviluppo sentimentale.