Den of Wolves (Id, 2016): terzo libro nella serie Blackthorn e Grim di Juliet Marillier. Terzo e probabilmente ultimo. La conclusione di questo libro è un Finale perfetto che, però, taglia evidentemente corte molte sottotrame che avrebbero trovato posto nei libri successivamente previsti.
Sono certo che ci fossero libri successivamente previsti.
Un libro all'anno dal 2014, nessuno nuovo dopo questo.
I 7 anni della promessa tra la protagonista e il suo misterioso benefattore sono stati sviluppati 1 per libro (escluso il primo), ne mancherebbero altri 5.
L'autrice, in alcune interviste, ha dichiarato di avere ancora idee per i personaggi, ma che la decisione dipenderà dal suo publisher. Sembrerebbe quindi che questi libri non abbiano venduto sufficientemente.
Sul suo blog, nell'update di luglio, l'autrice parla di un prossimo progetto ambientato nel mondo di Blackthorn e Grim, ma con personaggi diversi, definendolo un 'Blackthorn e Grim: the next generation".
Questo terzo libro comincia un po' più lento degli altri e, nella sua prima parte, suggerisce malamente che potrebbe trattarsi del peggiore nella serie; poi ingrana e diventa il migliore senza dubbio.
Lo schema è quello dei precedenti ma ancora più definito e caratterizzato: Grim viene chiamato a costruire una casa magica, il padrone del terreno su cui sorgerà manda via la figlia, che viene affidata a Blackthorn perché affetta da certe problematiche sovrannaturali.
I due si trovano a investigare sullo stesso 'caso' ma da prospettive diverse. La quarta di copertina vorrebbe suggerire la possibilità di uno scontro tra i due protagonisti, ma non è così.
La Marillier è un'autrice troppo esperta per cadere in una banalità simile: i due rimangono in contatto e comunicano per tutto il libro, scambiandosi messaggi e arrivando alla soluzione insieme. Letteralmente.
Il succo vero della storia, tuttavia, non è certo il 'caso della settimana'.
Il finale del libro precedente aveva lasciato i due personaggi imbarazzati e consapevoli di come la relazione stesse cambiando connotati, diventando qualcosa di più di un'intima amicizia.
La corrente erotica è forte e non esattamente sotterranea: i due personaggi non sono ragazzini innocenti, sono entrambi feriti e 'broken' ma non all'oscuro dei misteri dei una relazione tra adulti.
Ancora una volta, come nei libri precedenti (e per l'ultima volta): Blackthorn si troverà contesa tra la propria lealtà verso Grim e il suo desiderio di vendetta.
Il finale di Den of Wolves è perfetto. E' il finale che vorrei per ogni libro, ogni storia di questo tipo.
Esattamente come nei precedenti, anche in questo è rilevante il potere del racconto e della tradizione folk. Ogni libro, anche Den of Wolves (come spiegato dall'autrice nei ringraziamenti) è basato su un esistente racconto popolare, e al suo interno cita e sfrutta elementi di mille altre suggestioni di antico sapere.
Ne avrei letti molti di più.
SPOILER SPOILER SPOILER
La trama viene accelerata e, a fine libro, il villain finale dei 7 anni della promessa trova la propria condanna. Catturato e giudicato dai Re del vicinato, incastrato dalla feroce testimonianza di Blackthorn, il malvagio viene esiliato, preso in carico dall'amico Fey di Blackthorn per essere torturato per l'eternità. O qualcosa del genere, chissenefrega.
Il vero finale, quello perfetto: la notte del giorno del giudizio del malvagio, Blackthorn e Grim scopano.
Questo è il modo in cui dovrebbero finire tutte le storie d'amore. Scopando.
La prospettiva, correttamente, è quella di Blackthorn.
Nell'epilogo, dopo un tentennamento su come/se trasformare il proprio rapporto in una vera relazione, i due discutono l'acquisizione di un letto più grande per dormire insieme.