Dead Cells: lo aspettavo con trepidazione. Mi ero ripromesso di parlarne solo dopo aver battuto l'ultimo boss almeno una volta... ma potrebbe volerci più tempo del previsto. Finora, in 30 tentativi, sono riuscito a RAGGIUNGERLO una volta.
Dead Cells è un metroidvania rougelike/lite.
Action platformers in 2d con castello esplorabile, più strade per raggiungere la stessa meta e percorsi raggiungibili solo grazie ad abilità acquisibili; quando muori, torni all'inizio e ricominci. Non torni completamente da capo, però, alcune abilità e potenziamenti rimangono in modo permanente rendendo ogni sfida successiva un filo più facile. E' tutto una questione di build: il protagonista di Dead Cell può portare due armi e due equipaggiamenti (che spesso sono armi), più un'armatura: questi oggetti sono random nel corso di ogni singola partita, ma se ne trovano in quantità sufficiente a consentire lo sviluppo di build specifiche per il tipo di run, per l'intenzione della run.
...a volte l'intenzione dipende dagli oggetti resi disponibili, altre volte è il contrario.
Quasi tutti gli oggetti di Dead Cells sono potenzialmente utili e invitano il giocatore a sperimentare e combinare. Per dire: lo scudo è difficile ma dà grande soddisfazione e, quando si riesce a usarlo correttamente, è overpowered. Il ghiaccio consente di rallentare e bloccare più nemici alla volta rendendoli suscettibili a subire più danno; il fuoco fa semplicemente più danno (così come il veleno o il sanguinamento).
E' pieno di roba in stile rpg, ma è sufficientemente diretto e streamlined da essere immediato e rapido nelle decisioni.
Assomiglia moltissimo a Rogue Legacy, ma superiore in tutto: gameplay e design, musica e scrittura.
La mia build tipo è un'arma primaria veloce, e tutto il resto per attacchi a distanza: fuoco, trappole, torrette. Entro in una stanza e/o scendo o salgo su una piattaforma: scarico tutta i miei equipaggiamenti e mi attacco a una corda o al muro (dove difficilmente gli attacchi nemici possono raggiungere). Non è la più coraggiosa delle tattiche, ma il coraggio rende morti in Dead Cells.
E' uno di quei giochi dove si muore molto.
Ho giocato a Dead Cells sul pc, poi mi sono messo ad aspettarlo sulla play.
Finora ho giocato 30 partite, sono arrivato all'ultimo boss: ho raggiunto tutti i livelli e acquisito tutte le rune, sbloccato una caterva di armi e oggetti. C'è molta, molta più roba da fare e sbloccare.
Si gioca benissimo, si muore per errori commessi e solo molto raramente per ingiustizie, si vuole sempre fare una nuova partita e, cosa da non sottovalutare, si può sospendere in qualsiasi momento e spegnere senza perdere il progresso.
Un blob verdino cade da un tubo e anima un cadavere: questo siamo noi, il protagonista.
Siamo in una prigione e, partita dopo partita, cominciamo a scoprire che in questa prigione sono stati condotti test sui prigionieri per studiare e (forse) porre rimedio a un'epidemia... o qualcosa del genere. La storia viene raccontata a sbocconi in alcune stanze random durante le run, il protagonista non parla ma 'pensa' e mima cose. C'è una certa dose di umorismo nella sua comunicazione.
E' eccellente sotto ogni punto di vista.
Gli sviluppatori sono indipendenti e francesi, spero supporteranno il gioco per ANNI.
Spero soprattutto che supportino il gioco anche sulle console, non vorrei ripetere l'invidiosa sofferenza di Isaac.
Ne sono usciti e ne stanno per uscire a decine di giochi come questo, roguevania, ma Dead Cells è già una spanna sopra tutti, l'unico da avere.