Anon: prodotto da Sky e spacciato nel mondo come un Original Netflix. Corrisponde a tutte le caratteristiche del caso: fantascienza? Check. Attore protagonista famoso/carriera semi finita? Check (Clive Owen). Regista seminoto? Check, Andrew Nicol che diresse Gattaca più di 20 anni fa.
Aggiungere Amanda Seyfried e scene di nudo senza motivo.
Il setting è circa lo stesso dell'ultimo libro di Harkaway, Gnomon: siamo tutti online tutto il tempo e la polizia può controllare in tempo reale i nostri feed. La realtà aumentata è qui ma non ci servono più i google glass, fin dalla nascita siamo collegati... apparentemente solo attraverso gli occhi, eppure si sente anche l'audio.
Per scomparire basta chiudere gli occhi, eppure l'audio dei nostri movimenti a casaccio dovrebbe tradirci.
Vabbeh... il film è una cagata, inutile perdere tempo a criticare la logica della sceneggiatura.
In questo mondo dove tutto è sotto controllo, ci sono hacker capaci di far sparire e/o alterare i ricordi e proteggersi da crimini commessi.
Clive Owen è un poliziotto, la Seyfried è un hacker e (forse) un'assassina.
C'è un po' di basic instinct, inutilmente.
In pratica sono 90 minuti di persone sedute o in piedi che fissano il vuoto per dimostrarci di essere 'online' nelle loro menti.
Mia moglie si è addormentata a metà, io ho resistito: sbagliando.
Il finale la butta sul filosofico cercando un'imitazione da quattro soldi di Oshii.
Meglio Shoot Em Up.
SPOILER SPOILER SPOILER
il vero assassino è il poliziotto con la faccia da assassino.