Wolf Children (Ōkami Kodomo no Ame to Yuki): il film d'animazione di Hosoda del 2012, prodotto tra Summers Wars e The Boy and the Beast. L'ultimo dei suoi film a mancarmi: adesso sono in pari in attesa del prossimo in uscita a breve. 
Non sono realmente un fan dei suoi film, ma sono così facili da trovare che... questo è stato su Netflix per "anni", stamattina mi sono reso conto di non aver assolutamente altro di meglio da fare se non guardarlo e toglierlo dal 'my list'. 
Wolf Children è co-prodotto da Madhouse e uno studio fondato da Hosoda per l'occasione, lo Studio Chizu. 
Il character design è di Sadamoto... sì, quel Sadamoto. Le immagini promozionali di Wolf Children sono infatti SUPER, ma completamente diverse dall'aspetto reale del film: impossibile riconoscere il tratto di Sadamoto nell'attuazione dei personaggi animati. Tecnicamente non è certo di particolare impatto: disegno semplice con pochi dettagli espressivi per i personaggi, iper realistico e computer assistito per gli ambienti. Alcune sequenze naturali risentono fortemente dell'influenza di Mononoke. 
Nei primi 20 minuti del film, una giovane studentessa universitaria incontra e si innamora di un uomo: due figli dopo, nati a un anno di distanza tra loro, il padre muore in un incidente e la madre, ora single, si trova con il difficile (ma pieno d'amore) compito di tirare su, da sola e senza farsi scoprire, due piccoli licantropi. 
NOTA: Wolf Children mi ha parto tornare in mente il manga "Wolf Guy", un altro da me lasciato per strada come Lucifer and the Biscuit Hammer: ho ricominciato a leggerlo oggi. 
La madre scopre presto di non poterlo fare in città, si trasferisce in una remota casa di montagna. 
Gli abitanti locali, dopo un'iniziale resistenza, l'accoglieranno con calore e umanità. 
I temi sono i soliti di Hosoda, che poi sono i soliti di tutta l'animazione giapponese: la campagna è meglio della città; ambientalismo ed ecologia; il rapporto tra genitori-figli... qui c'è una grossa differenza: gigantesca. Il rapporto tra la madre e i suoi figli è assolutamente positivo e privo di difetti. 
...il tipico e rovinoso rapporto genitori-figli non è completamente assente da Wolf Children ma è relegato a background di uno dei personaggi minori. 
I due bambini crescono felicemente cercando di venire a patti con la propria natura: uno dei due predilige la propria natura di lupo, l'altro l'umanità. La madre coraggio e perfetta li ama entrambi e cercherà di lasciare a entrambi i mezzi per decidere la propria strada. 
E' un film particolarmente positivo e senza drammi (a parte la morte iniziale del padre): ci sono alcune situazioni di tensione qua e là, ma proporzionate a una vita relativamente normale. 
E' certamente il mio film preferito di Hosoda: il meno banale dei suoi, il meno sopravvalutato, ma ancora incomprensibilmente di successo. 
E' comunque un buon film. 
NOTA: la storia avrebbe dovuto essere quella della madre e del padre insieme. Una bella storia d'amore. I primi 20 minuti del film sono assolutamente di pregio. 
SPOILER SPOILER SPOILER
Ame, il maschio, a inizio film è sfigatino e odia essere un lupo: ovviamente diventa quello che scopre la natura e abbandona la famiglia per diventare un lupo a tempo pieno; Yuki, la femmina, a inizio film è selvaggia e incontenibile, poi scopre il cazzo e decide di diventare umana a tempo pieno. 
A fine film, la madre rimane da sola nella grande casa sulla montagna: Ame da qualche parte nei boschi con i suoi amici animali, Yuki da qualche parte in città con i suoi amici umani. 
La madre rimane da sola senza un cane avendo finito la sua funzione biologica nel grande schema della vita.