Until Death Do Us Part: ho un nuovo manga preferito. Sarebbe più corretto dire: "ho un nuovo mangaka preferito".
E' difficile avere un mangaka preferito: nell'infinito panorama delle pubblicazioni giapponesi, gli autori capaci di emergere con più di un prodotto significativo nel corso della propria carriera sono (relativamente) eccezionalmente pochi. Un po' perché, se il manga è di successo, semplicemente non finisce e dura tutta la vita dell'autore; un po' perché il mercato è stra-saturo e catturare il fulmine una seconda volta si dimostra estremamente arduo.
Un mio mangaka preferito sarebbe sicuramente Fujita, ma non sono ancora riuscito a leggere la fine di Karakuri Circus, quindi la mia preferenza si poggia esclusivamente sul merito di Ushio e Tora: quindi più sul manga che sull'autore.
Un mio mangaka preferito è sicuramente Hiroshi Takashige... e me ne sono accorto dopo.
Proprio per il discorso di cui sopra, completamente opposto da quello degli anime, è raro che mi ricordi il nome di un autore: durante la lettura di Until Death Do Us Part ho distintamente e più volte pensato alla somiglianza narrativa con Spriggan (uno dei miei manga favoriti di sempre), specialmente dalla metà in poi.
Fazioni su fazioni di super guerrieri urbani alleati o nemici a seconda delle circostanze; le lunghe descrizioni testuali di tecniche marziali; la tecnologia militare semi-fantascientifica, semi-verosimile; la caratterizzazione dei protagonisti.
Sono molti gli elementi che richiamano Spriggan.
Entrambi i manga sono scritti da Takashige, disegnati da due diversi: UDDUP è disegnato da un tale Double-S, vero nome coreano e, secondo mangaupdates, coreano anche di nascita; Spriggan venne disegnato da Minagawa, che poi avrebbe disegnato ARMS.
Double-S disegna molto meglio di Minagawa, ma non disegna come il classico coreano: il suo stile è decisamente giapponese, il livello dettaglio è sensazionale e, specialmente nelle espressioni del viso, ricorda la qualità unica di disegnatori del livello di Katsura.
Le espressioni dei volti sono impressionanti.
Esteticamente e visivamente, UDDUP è al più alto livello delle pubblicazioni giapponesi: in quel esclusivo pantheon dove vivono i disegnatori riconoscibili per lo stile giapponese, ma certamente artisti che avrebbero successo ovunque nel mondo.
Double-S, in alcune sue decisioni, sembra volontariamente omaggiare il Minagawa di Spriggan: la somiglianza tra Oboro e Aegis è lampante.
Venticinque volumi pubblicati tra il 2005 e il 2015 (2005: stesso anno di partenza per Lucifer and the Biscuit Hammer e Dance in the Vampire Bund).
Una ragazzina di 12 anni, Haruka, rapita dalla Yakuza perché dotata di incredibile precognizione, fugge e incontra il più grande swordsman vivente, Mamoru: un moderno samurai votato all'arte della spada in un mondo contemporaneo (nel corso del manga si esplora spesso la differenza tra Kendo e Kenjutsu). Mamoru è pure cieco.
Mamoru lavora per una società privata segreta di vigilante che combattono per la giustizia.
A Mamoru della giustizia importa poco: l'unico suo desiderio è la possibilità di scontrarsi con nemici sempre più forti e mettere alla prova le vecchie tradizioni di combattimento giapponesi nel contesto tecnologico e tecnico dei nostri giorni. Mamoru usa solo la sua katana (diverse a dire il vero: la più consueta, alla Zatoichi, nascosta nel bastone per camminare; altrimenti anche vere katana da battaglia) e combatte alla pari contro pistole, fucili e qualsiasi altra arma.
NOTA: in questo aspetto, Mamoru ricorda tanto Oboro quanto Ominae dopo aver abbandonato la corazza.
L'approccio tonale e narrativo dell'autore non è quello di uno shonen, Mamoru non è Goku: quella di Mamoru è un ossessione vera e propria, una mania che lo porta a mettersi costantemente in pericolo per superare sfide sempre più pericolose.
Mamoru ha un età indefinita... volontariamente indefinita data la partnership con la co-protagonista che, fin dai primi capitoli, rivela di essere la sua futura moglie.
Non è inaudito: lei 12, lui sicuramente più di 30 e più verso i 40. E' un luogo non molto usato ma ricorrente: quello del guerriero adulto che protegge una giovane (bambina) e finisce per crescere la propria moglie.
Immediatamente mi viene in mente, giusto per fare un esempio dall'altra parte del mondo, la seconda famosa serie di David Eddings dedicata a Sparhawk.
Tornando a noi: tutto il mondo criminale vuole Haruka per il suo pazzesco potere e le mille possibilità aperte dal controllarla. A Mamoru la situazione non dispiace perché gli apre le porte per mille e più combattimenti contro i più forti guerrieri, assassini e altro del mondo.
Il numero di personaggi secondari rilevanti nel corso di UDDUP è assurdamente alto: non è One Piece ma la baraonda degli ultimi capitoli è un casino di battaglie incrociate e guerr(igli)a totale.
C'è la storia d'amore?
Indubbiamente sì ma il setting, per quanto over the top, tende alla verosimiglianza: violenza e morte sono continue compagne del duo. Ancora una volta, non al livello di depravazione di Wolf Guy, ma certamente matura e realistica negli abusi subiti dai protagonisti e affini.
Haruka guarda a Mamoru, ma non è Lum o Chibi Usagi.
Mamoru, viceversa, non guarda ad Haruka se non come a una ragazzina con il peggiore fato del mondo, con il desiderio di salvarla e riuscire a darle una vita sicura. Non con sé. Mamoru non ha un lolicon.
Il personaggio di Mamoru è profondo e dettagliato, ma sostanzialmente monolitico nella sua ossessione per la spada: non ci sono grossi cambiamenti tra inizio e fine manga; il personaggio di Haruka invece è uno di crescita e maturazione.
C'è, conseguentemente, una battuta scritta ad hoc per giustificare l'ingiustificabile relazione: qualcosa con il senso di dire che la vita tremenda di Haruka l'abbia fatta maturare ben aldilà dei suoi anni.
Vabbeh... vedremo il finale dopo lo SPOILER.
UDDUP è un super manga senza difetti, appena un po' verboso. E' sceneggiato e disegnato magnificamente (ovviamente è disegnato meglio verso la fine rispetto all'inizio).
SPOILER SPOILER SPOILER
Finita la grande storyline conclusiva, il manga salta 7 anni nel futuro per rendere Haruka maggiorenne: si finisce con il matrimonio previsto da Haruka e tutti felici e contenti.
Il finale è impeccabile e persino prolisso per gli standard giapponesi, ancora insufficiente nel dettagliare la felicità finale dei protagonisti per i miei.
Il fatto che Mamoru non muoia alla fine è comunque già motivo di gioia ed entusiasmo.