Paradox: che poi sarebbe SPL 3.
Esattamente come SPL2, anche questo terzo capitolo della serie non è un seguito narrativo della storia e, proprio come SPL2, anche qui ci sono attori dai film precedenti in ruoli diversi.
Wilson Yip smette i panni del produttore per riassumere quelli del regista, affiancato da Sammo Hung per le scene d'azione.
L'inizio non è quello che ci si aspetterebbe: Louis Koo è un bravo poliziotto vedovo con una figlia. La figlia ha 16 anni è incinta e decide di sposarsi con lo sfigato che l'ha inguaiata.
Sembrerebbe l'inizio di una tragicommedia.
Fortunatamente la figlia sparisce misteriosamente in Thailandia e il film si trasforma in Hong Kong Taken. Quasi letteralmente: molte scene simili o identiche.
Tutta una serie di differenze molto hongkonghesi rendono il film un po' più interessante della somma delle sue poche scene d'azione: il padre fa arrestare il fidanzato della figlia per impedire il matrimonio, poi la costringe ad abortire; la figlia scappa in Thailandia per farsi un tatuaggio, poi viene effettivamente rapita e il padre si lancia all'inseguimento aiutato da un poliziotto cinese in Thailandia e dal suo collega poliziotto tailandese in Thailandia. Tony Jaa (piccola parte)... il cui personaggio, oltre a menare come suo solito, è anche immotivatamente psichico.
C'è anche la solita botta di fatalismo con incredibili coincidenze drammatiche dall'inizio alla fine.
Louis Koo aggiunge un alto livello di recitazione espressivo e credibile a tutto il film, ma la sceneggiatura non è granché e, sfortunatamente, il tutto risulta piuttosto noioso: anche a causa di un'interpretazione molto piatta di Gordon Lam nel ruolo del villain senza spessore, e del troppo spazio dato a spiegare il motivo del rapimento. Sarebbero bastati due minuti di dialogo.
Veniamo però all'unica cosa importante nei film SPL: le scene d'azione.
Sono poche e brevi: non è certamente come i predecessori, e l'unica vera sequenza la troviamo a mezzoretta dalla fine. Tecnicamente sono più che eccellenti (c'è un po' di wired action) ma non sono abbastanza.
Il problema, francamente, è il titolo: non chiamarlo SPL se vuoi farne più di un film di menare le mani.