Cook Up a Storm: il titolo originale cinese è qualcosa di più vicino a "Clash of the Culinary Gods", il titolo internazionale dovrebbe essere un modo di dire (intuibile ma confermato dal urban dictionary) sul genere di "cucinare con amore e passione".
Uscito durante le vacanze per il capodanno cinese del 2017, Cook Up a Storm è una commedia non comica che prende atto dell'enorme successo raccolto anche in Cina/HK dal Food in tutte le sue accezioni televisive.
...ma è molto più vicino a Master Chef che a Shokugeki no Soma.
Diretto da Raymond Yip, interpretato da un ensemble di grandi attori, si guarda amabilmente per le ottime scene di cibo e duelli culinari: sfortunatamente è troppo occidentale in tutte le sue parti.
Alto budget e alta regia (ma troppo televisiva), bravi attori. E' stato meritatamente un successo ma, così come la cucina mostrata, è un prodotto troppo bastardizzato per essere genuinamente piacevole.
La sceneggiatura, poi, è un casino che si perde per strada dei pezzi e poi non torna indietro a salvarli, limitandosi a ignorarli e far vedere altro cibo.
A Honk Kong esistono ancora delle strade tradizionali ma, naturalmente, gli squali delle grandi imprese le vorrebbero radere al suolo per erigere tutti dei nuovi complessi.
La vita di una di queste strade gira intorno a un famoso ristorante tradizionale in attività da ben 30 anni.
Lo faccio notare perché è una situazione da shock culturale: la frenetica Cina considera 'locale storico', per dirla all'italiana, qualcosa di esistente da 30 anni e vorrebbe già raderlo al suolo per trapiantarvi qualcosa di più occidentale.
Il ristorante è da qualche tempo in mano all'allievo del fondatore, Nicholas Tse... che è riuscito a mettere insieme 37 anni di onoratissima vita e continuare a mostrarne meno di 30. Cucina con passione ma è legato alla tradizione e se ne fotte della presentazione.
Gli squali del business gli aprono davanti un super ristorante da quartieri alti della East Coast e lo sfidano con un cuoco sino-coreano con 3 stellette Michelin, Jung Yong-hwa. Esordiente al cinema ma già attore televisivo e, al solito, cantante e altro.
Succedono cose e i due si sfidano a partecipare e vincere una trasmissione culinaria: il ristorante vincente stabilirà il destino della strada.
...questo aspetto della trama viene poi a perdersi per strada, perché il vincitore della sfida tra i due potrà poi accedere a un'ulteriore super sfida per affrontare il Dio della Cucina (che non è Stephen Chow) Anthony Wong.
Non lo vedevo da un pezzo: è in forma smagliante.
Nel film c'è anche Ge You: amico di Anthony, maestro di Nicholas. Anthony è estranged padre di Nicholas e idolo di Jung.
Il film diventa un po' assurdo verso il finale, ma offre delle belle scene e buona recitazione e cibo da far venire l'acquolina.
Tradizione contro innovazione, innovazione confusa con occidentalizzazione, rapporti generazionali e parentali, schifosi capitalisti malvagi che minacciano il cuore della Cina: è un film molto cinese nei contenuti ma molto poco cinese nella forma.