Grappler Baki - the Ultimate Fighter / Grappler Baki / Grappler Baki - Maximum Tournament: su Netflix è iniziata (non in Europa al momento) la serializzazione della nuova produzione dedicata a Baki, protagonista dal 1991 di manga e anime di arti marziali ultra violente.
Mi è sembrata una buona occasione per colmare questa grossa lacuna.
Baki nasce negli anni immediatamente successivi alla conclusione del manga e degli anime di Hokuto no Ken, e volle in qualche modo ereditarne lo spirito. Arti marziali esageratissime e ultra violenza. Il setting però è quello del Giappone contemporaneo.
Ciò detto.
Si comincia con un OAV di 45 minuti del 1994. Non c'è bisogno di spendere troppe parole su questo: propone un adattamento del manga originale fino al capitolo 27 (metà terzo volume), Baki ha 17 anni e comincia a diventare famoso nel mondo delle arti marziali undergound. Realizzazione tecnica secondo i canoni del periodo: l'animazione è ancora di qualità, la narrazione è vecchia.
Il paragone con Ken qui è particolarmente evidente: l'avversario finale usa ditate perforanti degne dell'hokuto shinken ed è abbigliato come uno sfigato di nanto qualsiasi.
L'adattamento animato di Baki diventa più corposo nel 2001 con due stagioni da 24 episodi l'una realizzate dallo stesso studio, lo storico/oggi defunto Group TAC.
E' una produzione abominevole. Tecnicamente inferiore al suo predecessore di 7 anni prima, mostra il peggio dello squallore degli anime di inizio nuovo millennio. E' inguardabile.
La storia segue e sviluppa circa tutto il primo manga, ma non saprei esattamente dire in che modo visto che larga parte di questo manga non è disponibile in inglese. Dovrebbe adattarlo fino alla conclusione.
Viene introdotto il padre di Baki, che è il rivale primario di tutta la storia, e tutta una serie di altri lottatori che condividono con Baki l'ossessione per le arti marziali e il desiderio di vittoria a qualunque costo.
Bla bla bla.
Si guarda, ma si capisce anche come mai ci siano voluti 17 anni prima di tornare a parlare di un serio progetto animato riguardante un personaggio così famoso e noto.
Mi è sembrata una buona occasione per colmare questa grossa lacuna.
Baki nasce negli anni immediatamente successivi alla conclusione del manga e degli anime di Hokuto no Ken, e volle in qualche modo ereditarne lo spirito. Arti marziali esageratissime e ultra violenza. Il setting però è quello del Giappone contemporaneo.
Ciò detto.
Si comincia con un OAV di 45 minuti del 1994. Non c'è bisogno di spendere troppe parole su questo: propone un adattamento del manga originale fino al capitolo 27 (metà terzo volume), Baki ha 17 anni e comincia a diventare famoso nel mondo delle arti marziali undergound. Realizzazione tecnica secondo i canoni del periodo: l'animazione è ancora di qualità, la narrazione è vecchia.
Il paragone con Ken qui è particolarmente evidente: l'avversario finale usa ditate perforanti degne dell'hokuto shinken ed è abbigliato come uno sfigato di nanto qualsiasi.
L'adattamento animato di Baki diventa più corposo nel 2001 con due stagioni da 24 episodi l'una realizzate dallo stesso studio, lo storico/oggi defunto Group TAC.
E' una produzione abominevole. Tecnicamente inferiore al suo predecessore di 7 anni prima, mostra il peggio dello squallore degli anime di inizio nuovo millennio. E' inguardabile.
La storia segue e sviluppa circa tutto il primo manga, ma non saprei esattamente dire in che modo visto che larga parte di questo manga non è disponibile in inglese. Dovrebbe adattarlo fino alla conclusione.
Viene introdotto il padre di Baki, che è il rivale primario di tutta la storia, e tutta una serie di altri lottatori che condividono con Baki l'ossessione per le arti marziali e il desiderio di vittoria a qualunque costo.
Bla bla bla.
Si guarda, ma si capisce anche come mai ci siano voluti 17 anni prima di tornare a parlare di un serio progetto animato riguardante un personaggio così famoso e noto.
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