Texaco (Id, 1992): ho cominciato questo romanzo all'incirca più di 2 anni fa. Non ricordo esattamente quando ma, sicuramente, eravamo ancora nella vecchia casa. Quindi due anni almeno. Comprai Texaco alla ricerca di capolavori francesi in italiano: rimasi, come anche adesso, affascinato dall'eccezionale ricchezza della scrittura. Colorata, musicale senza essere poetica, francamente uno stile narrativo senza paragoni.
La prima volta che mi sia capitato di pensare: 'vorrei sapere il francese'.
...sfortunatamente, ed è il motivo del lungo tempo, la storia raccontata non è esattamente al centro dei miei interessi e, dopo essere arrivato allora a circa un terzo del romanzo, lo misi da parte perché, per quanto la scrittura possa essere magnifica, senza investimento sul soggetto non c'è verso di andare avanti.
La settimana scorsa ho riabbracciato il proposito di affrontare i libri da più tempo nella pila 'da leggere', e prendere una decisione sulla loro collocazione definitiva: 'veramente da leggere' o infodump.
E' un classico contemporaneo quindi necessità di un minimo di contestualizzazione.
E' l'opera più nota di Patrick Chamoiseau, vincitore del premio Goncourt nell'anno di pubblicazione (credo sia il premio letterario più importante di Francia).
Patrick Chamoiseau è uno dei fondatori del movimento culturale "Créolité", non esiste una parola italiana relativa essendo un fenomeno squisitamente francese-coloniale... immagino si potrebbe dire 'creolismo'.
E' un movimento letterario di caratterizzazione e valorizzazione delle produzioni artistiche proprie della cultura creola delle Antille e dei Caraibi francesi. 
Il romanzo Texaco racconta la storia della baraccopoli/quartiere di 'Texaco' sorta ai margini di Fort-de-France, capitale della Martinica (capitale è probabilmente il termine sbagliato data la natura amministrativa della Martinica) attraverso i fictional racconti di una sua illustre abitante così come riportati da un 'ufficiale del comune' inviato a trattare la modernizzazione urbana del posto. 
L'origine del nome deriva dall'iniziale proprietario del terreno, la società petrolifera omonima oggi proprietà di Chevron. 
Dicendolo in un altro modo: un urbanista della civile Fort-de-France arriva a Texaco, luogo mistico abitato da figli di schiavi liberati (e altri soggetti misteriosi) e internamente organizzato quasi fosse al di fuori della società corrente. L'urbanista incontra l'anziana del villaggio e viene identificato allo stesso tempo come un Cristo Salvatore e come un Messia di Distruzione: l'anziana gli racconta la storia della propria vita, della vita dei propri genitori e così facendo la storia di Texaco e in linea estesa di tutta la Martinica. 
Il racconto è epico e magico e assolutamente infedele, ma non mendace o fuorviante: è semplicemente un'espressione culturale che si traduce in linguaggio e forma narrativa fuori dal comune, non lineare e surreale. Misticismo e mito si mescolano a realtà e dramma di padroni e schiavi, e padroni che scappano e schiavi che si trovano a dover gestirsi, di rivoluzioni e passioni che, in mancanza di altri termini, potremmo valutare molto mediterranee. 
Chamoiseau è autore di molti testi non di fiction dedicati alla storia della Martinica, saggi sulla locale cultura creola e ha un'interessa certamente vitale, nel senso di missione della sua vita, sull'argomento. Un uomo fattosi carico di rappresentare una minoranza sociale, etnica e culturale attraverso le espressioni tipiche, manifestazioni artistiche certamente uniche prodotte da quella minoranza nel più ampio contesto culturale della Francia continentale. 
Nel frattempo sono andato a leggere qualche info sulla wikipedia: la Francia è ancora un impero. 
Non letteralmente, ma mantiene comuni e regioni non fisicamente attaccate al suo territorio europeo: isole certo, ma isole lontanissime. Colonie. La Martinica è una di queste. 
Il colonialismo per noi è un fatto studiato a storia che in relazione all'Italia assume spesso toni ironici da ultimi arrivati e 'soliti italiani'. Allo stesso modo lo schiavismo è qualcosa di comunemente associato agli USA. 
Texaco è sicuramente un'operazione letteraria attentamente pensata e ricercata, è il manifesto più riuscito delle intenzioni di un uomo di dare rappresentanza culturale a un'area geografica e sociale che si cita abitualmente solo per il turismo. Non so dire se il processo di ideazione di questo romanzo sia andato, a causa delle intenzioni politiche e umanitarie, ad alterare la realtà della realtà: se ci sia davvero espressione culturale da quelle zone, o se si tratti di pochi fortunati educati in un contesto sociale terzomondista e di uno sforzo di elevazione forzosa. 
Chamoiseau potrebbe aver tentati di dare un'identità a un popolo, far riconoscere questa identità all'estero e così facendo provare a convincere quel popolo di quella identità. 
Non so abbastanza della materia per commentare ulteriormente aldilà di speculazioni formatesi leggendo qualche riga qua e là per internet e 1 romanzo molto bello.