Blockers: questo è il titolo ufficiale del film ma, nelle locandine versione red band, la parola 'blockers' è preceduta dal disegno di un gallo... ergo: cock-blockers.
Mia moglie è d'accordo nel definirlo la miglior commedia da anni.
La sceneggiatura è brillante e brillantemente volgare (come piace a noi), prende spunto e sfrutta senza remore un infinito numero di stereotipi sociali e cinematografici (che è una delle ricette vincenti della commedia), infine sul finale, nel momento della riconciliazione drammatica, non esita comunque a mantenere il proprio messaggio totalmente non etico e molto scorretto.
La trama è una versione esplosa di uno dei più tipici stereotipi della cultura e commedia USA: prom night.
La notte poco prima della maturità quando i ragazzini si vestono bene e vanno a ballare (ubriacarsi sperando di scopare).
Tre amiche per la pelle decidono di perdere la verginità tutte insieme quella notte, i genitori lo scoprono e cercheranno di fermarle.
Inquadriamo i personaggi: madre single non divorziata che ha avuto la figlia giovanissima ed è rimasta bloccata e tagliata fuori dalla vita, vive esclusivamente per la figlia e pensa di avere un rapporto perfetto con lei ed è terrorizzata dal vederla andare via (per il college) perché dopo non le rimarrà più nessuno. Non si capisce di cosa viva ma partecipa alla vita residenziale tipica USA che è l'ambientazione della storia.
La sceneggiatura, ed è davvero un punto importante, tralascia volontariamente fregandosene molti aspetti logici che si potrebbero voler spiegati ma, francamente, aggiungerebbero/toglierebbero niente alle battute. Si usano gli stereotipi proprio per non dover spendere tempo a spiegarli.
La figlia è bionda ariana e perfetta, una super cheerleader ma anche intelligente, ed è l'unica in una relazione fissa e quella da cui nasce l'idea di fare sesso quella notte: vuole, tipicamente, una notte perfetta con candele e rose.
La seconda ragazza è mezza indiana e mezza americana, super sportiva alla Sognando Beckham, totalmente disillusa e free: non ha una relazione fissa ma tanto prima o poi la verginità bisogna perderla, tanto vale togliersi il dente e farlo quella sera non proprio con il primo che passa ma quasi.
I suoi genitori sono sposati e si amano: una donna indiana super contemporanea ed empowered, personaggio secondario che non partecipa al film, e il marito John Cena. John Cena è al suo ennesimo film e finalmente c'è riuscito: ha imparato a recitare e, non misteriosamente, le commedie gli riescono meglio dei film d'azione. Non è ancora al livello di The Rock ma ha raggiunto quello di Bautista (e quindi superato di molto Triple H).
Il personaggio di John Cena è enorme, ovviamente, super sportivo che pensa e parla solo per metafore sportive, ama la figlia e la vede ancora come una bambina, è super sensibile e appropriato (piange ogni due per tre, non vuole mettersi nei guai, etc etc). E' il personaggio perfetto per mettere in ridicolo il duro Cena, il classico effetto Arnold alle Elementari.
Il terzo genitore proviene invece dall'ultimo gruppo possibile: la famiglia allargata. Marito deadbeat divorziato perditempo che ha perso contatto con la figlia ma vorrebbe ricostruire un rapporto. L'ex-moglie è una stronza e sta con un nero di successo ma amorfo.
La figlia è una Juno: intelligente e lesbica ma ancora non l'ha detto a nessuno. I genitori e le amiche del cuore non lo sospettano, stranamente il padre scemo invece lo sa benissimo e partecipa alle follie della notte non per impedirle di avere sesso, ma per impedirle di avere sesso con un uomo solo per corrispondere alle aspettative di quartiere.
I tre genitori si mettono alla caccia dei figli, li inseguono per tutta la notte tra feste sempre più scostumate e degenerate: una delle trovate più riuscite della sceneggiatura è l'approccio dei genitori al setting. Vanno giù di testa al pensiero delle figlie e del sesso, ignorano e considerano assolutamente normale la quantità di alcool e droga liberamente consumata da tutti i (molti) minori rappresentati nel film in versioni sempre più pesanti ed estreme.
Nessuno muore in macchina, non ci sono aghi e overdose ma la metà dei personaggi secondari è destinata all'ospedale. L'effetto straniante è fortissimo e sono certo sia completamente volontario.
E' una commedia non per famiglie ma certamente per genitori adulti, mostra un mondo pericoloso ma percepito tale nei modi e nei posti sbagliati. E' the Hangover con femmine minori di 21.
L'umorismo è quello ed è assolutamente fantastico ma il contesto sociale lo rende ancora più depravato e divertente per l'assoluta noncuranza nel presentare decenni di 'no no' di Politica delle famiglie nel modo più ludico e senza conseguenze possibile.
E' straordinariamente diseducativo e, pertanto, riuscitissimo.
Curiosamente non c'è una mean girl in tutto il film.
Blockers è l'esordio alla regia per Kay Cannon: la sceneggiatrice dei Pitch Perfect e una delle autrici di 30 Rock e New Girl.