Quaderni Giapponesi: Igort definisce questi suoi volumi 'comic memoir'. Normalmente non lo leggo, un po' perché non leggo più fumetti in genere, un po' perché non leggo più fumetti italiani da ancora prima, però mi è stato regalato e quindi mi sono permesso.
Che cos'è?
Mah. Una graphic novel sarebbe la risposta più semplice, ma la definizione italiana di romanzo illustrato con il suo significato decisamente diverso risulterebbe più calzante: è più vicino alla light novel che al fumetto vero e proprio.
Racconto autobiografico di Igort: viaggio in Giappone, cultura e spirito giapponesi, comprensione del manga, amicizia e dedica a Jiro Taniguchi. La struttura alterna pagine con solo disegni senza testo, illustrazioni non narrative, a disegni narrativi con didascalie, a pagine solo di testo.
Non sono un granché a riconoscere le tecniche ma direi che più o meno tutti i disegni siano acquarellati, ci sono anche foto in bianco e nero, e a colori.
Il volume si legge molto in fretta, ci sono riflessioni personali, un po' di filosofia spiccia e indagini emotive.
Pretenzioso, relativamente onesto considerando il personaggio.
Ebbi modo di conoscerlo e incontrarlo successivamente qualche altra volta, anni e anni fa quando lavoravo nel settore.
Gli artisti di successo che si considerano artisti di successo hanno il loro fascino, ma infastidiscono anche, specialmente gretti materialisti come il sottoscritto.
Non è certamente il libro che avrei comprato, non sono certamente il target di riferimento: è un volume piacevole da guardare, meno da leggere. Arricchirà sicuramente la collezione dei 'viaggi in Giappone': ne ho tanti pure io, questo non sfigurerà di certo.