Chasing the Dragon: a Hong Kong producono lo stesso film da 40 anni. Spero non smetteranno mai.
La storia del poliziotto e del criminale che diventano amici tra violenza, lealtà, tradimento e romanticismo è l'emblema del cinema dell'ex-colonia, e lo è rimasto indipendentemente da chi la governi.
Produzione del 2017 ad alto budget. Prodotto da Wong Jing, che dirige, da Andy Lau e Donnie Yen, che lo interpretano.
La storia si sviluppa in un arco di 10 anni circa e comincia con un giovane immigrato dalla Cina, Donnie Yen con parrucca ringiovanente, e 3 suoi fratelli giurati + 1 fratello vero, in cerca di fortuna a Honk Kong. Non sa fare molto: mena le mani bene ed è molto avido. Contemporaneamente un astuto e avido poliziotto di Honk Kong, Andy Lau, è intenzionato a prendere il controllo della città e rimpiazzare l'incasinata organizzazione criminale corrente con una molto più ordinata e pacifica. Braccio destro di Andy Lau, il classico Kent Cheng.
Nei 10 anni successivi i due, collaborando, assumeranno il controllo della città: due fratelli giurati, due facce della stessa medaglia. Il buon poliziotto corrotto, il cattivo criminale onorevole.
Tutto questo all'ombra del dominio inglese, corrotto e criminale senza nessuna qualità positiva.
La wikipedia dichiara questo film essere il remake di ''To Be Number One'' del 1991, mai visto né sentito.
Il titolo del film deriva da un modo di dire cinese, si parla di droga. Questo modo di dire cinese non lo conoscevo prima di vedere il film, tuttavia tutti ricordiamo una certa canzone Puff the Magic Dragon.
Andy Lau è in grande forma, Donnie Yen invece comincia a mostrare tutti i suoi anni ma non è importante, questo non è certamente il film hk tutto sparatorie e combattimenti. Ci sono ma non sono al centro della scena, sono semplicemente parte del contesto.
Trama e sviluppo sono piuttosto prevedibili, il finale è un classico: tutto il film è classico dall'inizio alla fine, è un archetipo di cinema da HK che non morirà mai. Oppure sì?
L'età media è over 50. Se fossimo negli USA si parlerebbe di revival e di Expendables, di Liam Neeson è gli action di mezza età.
Honk Kong è un contesto diverso, sono per l'appunto 40 anni che questi attori e registi ripropongono le stesse vicende, ma c'è una malinconia di fondo e tutto il film è pervaso d'astio verso l'occidente (ma questa potrebbe essere semplicemente l'influenza politica cinese), e non si vede ricambio.
A HK continueranno a raccontare questa storia per sempre ma sarà sempre più imbastardita dalla globalizzazione asiatica e dal conformismo che da anni colpisce i mercati di Corea, Cina e Giappone.
Ci sono bravi attori marziali emergenti, ma nessuno sembra capace di raccogliere l'eredità del crime di Hong Kong nella sua interezza contraddittoria e ripetitiva.
Esagero, ci vedrò troppo ma tra anni riguarderemo a Chasing the Dragon come uno degli ultimi classici del cinema divenuto famoso con John Woo.