Borg McEnroe: mi ero dimenticato del film. Eccolo. Diretto da un documentarista danese, questo film sportivo sulla celeberrima finale di Wimbledon del 1980 è... banale.
Ufficialmente non utilizza testi di riferimento ma, per l'impostazione narrativa, sembrerebbe chiaramente ispirato al libro da me letto qualche tempo fa. Non che si tratti di chissà quale trovata pazzesca ma, in breve, vengono alternate scene dal torneo di Wimbledon a scene dal passato dei due atleti, a scene fuori dal campo tra un match e l'altro del torneo.
Tennis giocato ce n'è poco, comunque, e la scelta estetica della sua rappresentazione è molto discutibile, in ogni senso: il regista compie una scelta autoriale e decide di mostrare spesso le partite con un'inquadratura perpendicolare tagliata solo sulla metà campo del giocatore protagonista del momento. Ci sono anche delle scene più dinamiche con punti giocati utilizzando una prospettiva televisiva, ma restano comunque scialbe e prive di reale drammaticità.
Ho trovato specialmente discutibile la scelta anticlimatica di non indugiare sugli ultimi punti del match, semplicemente mostrare l'ultimo e bona. Un po' di tempo speso precedentemente sul tie break.
Certamente non è il tipo di film sportivo con accento sullo sport.
E' il tipo di film sportivo con accento sul dramma psicologico degli atleti: Borg è archetipo in questo senso perché ci sono stati pochi sportivi del suo livello con tanti e tali problemi caratteriali e di gestione dello stress del successo, e del mantenimento del successo.
A proposito: il film è intitolato ai due atleti ma, se andassimo a contare il tempo su schermo, il rapporto sarebbe probabilmente 70-30 a favore di Borg. McEnroe è essenzialmente un comprimario che appare esclusivamente per evidenziare particolarità del carattere di Borg per differenza.
Sverrir Gudnason, attore danese circa ignoto, è un ottimo Borg. Non solo somigliante ma anche bravo in sé. Somigliante anche a Fassbender.
McEnroe è interpretato da Shia LaBeouf, un buon lavoro ma è difficile ignorare il LaBeouf di strada dai suoi personaggi. Continuo a vederlo in just do it, toglie drammaticità in ogni contesto.
Il cast include ovviamente Stellan, che ha il monopolio su qualsiasi produzione nord europea, e altri in ruoli di sportivi famosi dell'epoca. Nessun rilievo.
In chiusura penso valga la pena sottolineare e palesare un aspetto di questo film: non è un film americano, è un film europeo co-prodotto intorno al Mare del Nord.
I film sportivi americani sono meglio.