Lebron James - The Chosen One (Id, 2017): mi sono accorto di una cosa. Generalmente leggo più in inglese che in italiano, ma non è questa la cosa di cui mi sono accorto. In italiano leggo quasi esclusivamente saggistica in senso lato e, se guardo agli ultimi 2/3 anni, noto di aver acquistato una larga maggioranza di pubblicazioni, diciamo, indipendenti. Autoprodotti, sostanzialmente autoprodotti, pubblicati da micro editori a tema e via dicendo.
Luca Mazzella ha pubblicato 2 libri con un editore assolutamente ignoto 'Ultra Sport': sulla sua pagina twitter semi-abbandonata si definisce 'avvocato' (ammesso sia lui ma presumo di sì: stesso nome e solo notizie di basket), ha pubblicato qualche articolo per magazine di basket online, possiede una pagina facebook dedicata al basket con un bel seguito.
Come dovremmo definirlo? Giornalista sportivo amatoriale? E' un professionista? La distinzione vale ancora qualcosa? C'è una differenza qualitativa se la tua opinione esperta è pubblicata in un libro di carta o a vanvera su qualche blog?
Veniamo al libro.
Biografia di Lebron James dalla nascita alla stagione 2015/2016 con la vittoria finale di Cleveland... continuo a pensa che la storia sportiva abbia perso un'occasione gigantesca e che i cubs avrebbero dovuto perdere e dare a Cleveland un impossibile doppio anello in basket e baseball.
...comunque: non seguo più il basket come una volta, a causa dei maledetti diritti televisivi, ma Lebron James è una figura che valica i confini dell'interesse sportivo ed è un'icona culturale dominante degli anni 2000.
Luca Mazzella, come egli stesso ha dichiarato da qualche parte, imita e ricerca lo stile memorabile di Buffa e Tranquillo: lo fa bene. Ho letto un libro di Buffa e ascoltato mille telecronache, Mazzella ha chiaramente imparato la lezione.
Non c'è molto altro da aggiungere: James ha una storia fatta per le leggende sportive e le trasposizioni cinematografiche, è ormai nella fase calante della sua carriera e, pur ambendo a record di durata e quantità, ha probabilmente già acquisito tutti i titoli della sua vita sportiva. E' ancora attivo ma una biografia a questo punto ha molto senso: l'occhio di Mazzella è quello del fan appassionato, anche quando ne parla male ne parla bene, potrebbe mancare di obbiettività ma compensa con l'entusiasmo e il gusto per l'esaltazione leggendaria. Esattamente quello che voglio in una biografia sportiva.
Torno brevemente sul tema iniziale: il libro pubblicato da Ultra Sport soffre sfortunatamente di un pessimo editing e sembra quasi che abbiano pubblicato una bozza non controllata. E' letteralmente farcito di errori testuali: typo, ripetizioni, parole mancanti. Si legge ma è aggravante.