Sword Art Online / SAO - Extra Edition / SAO II: molto lentamente, approfittando dell'ormai irrinunciabile Netflix, mi sono messo circa in pari con il fenomeno Sword Art Online.
Qualche numero: 20 romanzi, serie ancora in corso, scritti da Reki Kawahara.
Due serie animate, Sword Art Online 1 e 2, composte da 25 e 24 episodi rispettivamente.
Due film animati: Sword Art Online Extra Edition, che è grossomodo una compilation della prima serie con qualche scena aggiuntiva, e Sword Art Online The Movie - Ordinal Scale, che è invece un seguito basato su una storia originale preparata apposta da Kawahara (ancora lo devo guardare).
Due serie tv in uscita: Sword Art Online - Alicization, ulteriore seguito, e Sword Art Online Alternative - Gun Gale Online, che è uno spin off.
Aggiungere un numero sterminato di adattamenti manga, adattamenti videogioco e romanzi spin off per ottenere un'idea delle dimensioni di questo brand.
Veniamo a quanto visto: le prime 2 serie tv e il film compilation della prima. Il tutto è realizzato grosso modo dallo stesso staff and cast: Tomohiko Ito è il regista di tutto e grande artefice della serie, A-1 Pictures alle animazioni. Ito è anche il regista della prima stagione di Silver Spoon.
Sword Art Online è la forza dominante del genere che recentemente ha trasformato il classico concetto di 'persona normale trasportata in regno fantastico' adattandolo all'idea di realtà virtuale e mmorpg.
Ci sono molte serie simile e ce ne sono state anche prima, ma SAO è il modello perfetto.
Futuro prossimo venturo, casco per immersione virtuale nel mondo fantasy di un nuovo mmorpg.
10.000 giocatori si collegano per una specie di beta test e scoprono presto di non potersi più scollegare: il creatore del gioco e della tecnologia si rivela un villain pazzo che ha catturato le loro menti. Naturalmente morire nel gioco vuol dire morire nel mondo reale.
La grande differenza che distacca SAO dai competitors è che non finisce tutto qui: la realtà è molto più complicata e, alla fine, alle scene d'azione e al romance si unisce una competente discussione sul futuro della realtà virtuale, e sulla sublimazione dei confini tra realtà e realtà virtuale.
Torniamo però all'inizio della storia: qualche mese dopo l'inizio del gioco, la popolazione del gioco ha sviluppato una sorta di società fantasy basata e assistita dalle regole interne del sistema e da ovvie suggestioni incrociate dell'essere stata sviluppata da videogiocatori. Duemila persone circa sono morte, le altre si sono organizzate in gilde di combattenti che cercano di battere il gioco per uscirne, gilde di supporto composte da persone non propense al combattimento che aiutano i combattenti, altri che si sono arresi a vivere e morire in un mondo fantasy (alcuni in pace, altri dandosi al crimine).
Protagonista indiscusso della serie è Kirito. All'inizio Kirito è un personaggio abbastanza piatto e semplice, nel corso delle due serie si svilupperà notevolmente perdendo quasi tutte le caratteristiche classiche di questo genere di personaggi, tipo l'indecisione romantica cronica.
Kirito diventerà un eroe, il più forte tra i guerrieri e un genio nell'interpretazione e sviluppo della tecnologia dei giochi.
La grande particolarità di SAO è proprio quello di svilupparsi in modo costante e contiguo tra i due piani della realtà virtuale del gioco e quella della realtà.
La prima serie è divisa in due story arc: il primo dura 14 episodi ed è SAO nella sua versione più standardizzata, dal secondo i personaggi verranno evacuati dall'obbligo di restare connessi e cominceranno a sviluppare, parte centrale della seconda serie e anche del film compilation nelle sue parti nuove, una nuova forma di società giovanile composta dai sopravvissuti del SAO originale e dall'indagine su cosa voglia dire condurre due esistenze parallele ma tangenti a metà tra mondo reale e virtuale.
Il gioco Sword Art Online termina con il quattordicesimo episodio, dal quindicesimo della prima serie la storia si sposta all'interno di altri mmorpg con temi diversi, e nella realtà.
Le componenti d'azione e i villain dei vari story arc sono certamente gli aspetti meno interessanti: a rendere affascinante SAO, è tutto il contorno e il modo in cui, progressivamente, la sceneggiatura spinga per rendere questo contorno la parte saliente.
E' come quando si guardava una serie tv di qualche anno fa: molti episodi autoconclusivi, filler, in attesa degli episodi chiave per mandare avanti la trama vera ma sotterranea; adesso le serie sono più brevi e solo trama reale. SAO compie più o meno la stessa cosa: c'è un momento in cui gli episodi fuori dai giochi sono quelli che aspetti per mandare avanti veramente la trama, poi si arriva alla seconda serie e grosso modo tutto diventa trama (seppur diluita).
Ecco: sarà interessante vedere come gli autori di SAO potranno riuscire a realizzare con successo il connubio tra il mantenere una trama progressiva per gli spettatori della prima ora, e una trama comprensibile per gli spettatori appena arrivati.
Tutto ciò detto, la cosa che amo di più di SAO, ovviamente, è la storia d'amore tra i protagonisti: si sviluppa lenta, procede molto in fretta sul finire della prima serie, rallenta odiosamente durante la seconda serie mantenendosi su sfortunati livelli di semi incoerenza.
Le scene romantiche sono super ma l'atteggiamento complessivo da parte degli autori è quello di generare stalli continui.
E' il classico problema dei prodotti seriali senza una fine precisa: modificare lo status quo è sempre drammaticamente rischioso perché frustra i nuovi fruitori subordinandoli ai fan di vecchia data.
In SAO c'è una componente di triangolo e harem, ma è gestita quasi come un afterthought gratuito senza vera profondità.
La fine della seconda serie coincide con l'inizio dell'ottavo romanzo.
Penso continuerò a guardare SAO, adesso, fino all'inevitabile amnesia che colpirà Kirito o Asuna sbattendo indietro la relazione per un'intera serie o più.
In ogni caso: adesso mi guardo il film, poi attenderò la terza serie a un certo punto prevista per il 2018. La terza serie dovrebbe portare il cartone animato in pari con i romanzi, ergo: potenzialmente l'ultima serie main per parecchio tempo.
SPOILER SPOILER SPOILER
Uhm... alla fine del 14esimo episodio, Kirito batte il creatore di SAO. Nel quindicesimo tutti si spostano in un nuovo mondo di elfi/fate volanti perché un nuovo villain si è impossessato di 300 anime circa da SAO, compresa Asuna, per scopi malvagi. Alla fine della prima serie questo villain viene sconfitto e tutti i sopravvissuti di SAO vengono trasferiti in una scuola specifica e cominciano a dare vita a questa nuova società di cui sopra.
La seconda serie propone 3 storie dove grossomodo si sviluppa il ruolo di Kirito come messia della comunità virtuale, Asuna scopre di avere anche una madre, e sul finire viene sviluppata una nuova tecnologia i cui effetti, tra le altre cose, permettono alla figlia virtuale di Kirito e Asuna di uscire circa dalla realtà virtuale ed essere presente nella realtà.