Soul Eater: preso in carico poco tempo fa da Netflix, ho pigramente recuperato anime in 51 episodi del 2008/2009.
Adattamento più o meno (poco) fedele dell'omonimo manga. La storia iniziale è più o meno la stessa, diverge verso metà e non si ricollega quasi più. Non a livello della prima serie di Fullmetal Alchemist, vicino.
Il manga era ancora in corso e, piuttosto che optare per filler, piuttosto che interrompere la serie a un punto parziale, hanno scelto di partire per la tangente e fare di testa propria. E' sempre una scelta interessante a mio parere.
Produzione Bones diretta da Takuya Igarashi. Due marchi di qualità.
Soul Eater è un prodotto con molte cartucce nella sua bandoliera dell'originalità (...): pur essendo il classico shonen con studenti che combattono e imparano nuove mosse per diventare più potenti e salvare il mondo degli adulti e trasformare molti nemici in amici, Soul Eater unisce uno stile visivo peculiare e di grande impatto, a tonalità horror inaspettatamente conturbanti.
Il mondo è stato circa distrutto da un mega demone, il mega demone è stato sconfitto dal Dio della Morte che adesso protegge ciò che è rimasto del mondo. Il Dio della Morte è anche il preside di una scuola per l'addestramento di guerrieri per combattere i demoni. Gli ex-studenti sono professori e/o affiliati a vario titolo, i protagonisti della storia sono un gruppo di 7 studenti.
Essendo un mondo creato a immagine del Dio della Morte, tutto il setting assomiglia a una mezza via tra Nightmare Before Christmas e le varie robe alla Giorno dei Morti messicano.
...teschi molto colorati ovunque.
Gli studenti combattono in coppie (e in rari casi in trii): uno degli studenti è un Maestro d'Armi, l'altro studente può trasformarsi in arma. Ci sono vari corsi sulla base dei binomi: il corso per gli assassini, quello per i tizi che usano una falce e via dicendo.
Gli studenti competono blandamente tra loro: abbattere un demone, far divorare l'anima del demone (soul eating ovviamente) all'arma per farla diventare più forte, dopo tot anime divorate l'anima diventa utilizzabile dal Dio dei Morti. Massima aspirazione di tutti.
Ci sono 3 gruppi di personaggi: quelli della scuola, che sono i buoni; i demoni, che sono i cattivi; le streghe che sono tendenzialmente cattive, ma non tutte. Nel mezzo ci sono vari mercenari e personaggi circa indipendenti.
L'animazione è ottima. La comicità è... quella solita: raramente divertente, spesso simpatica, raramente deprimente.
Il motivo di maggiore interesse di Soul Eater è sicuramente la rara commistione tra storia shonen classica e stile da indipendente più verso l'adulto. Non è un monogatari ma certamente non è il programma senza scelte di regia, stile o personalità che normalmente si accompagna alle vicende di studenti combattenti.
Sfortunatamente, la vicenda del manga (che non ho letto per intero) è molto più sviscerata e complessa e profonda di quanto sia offerto dall'anime, sia in riferimento al background dei personaggi sia per lo sviluppo stesso delle sue parti. Il manga è molto meglio.
L'anime è piuttosto bello da guardare, divertente nei suoi episodi singoli, un po' scarso nella sua interezza. Somma meno delle sue parti.
Ah, sì: c'è un'altra eccezionale particolarità. La protagonista assoluta è femmina. E non è un semplice gender bender gimmick: innanzitutto c'è poco e niente fanservice, in secondo luogo, nonostante la protagonista possieda praticamente tutti i tratti distintivi del classico eroe del genere, sono tutti accuratamente filtrati attraverso la sua evidente femminilità.
Sicuramente è un personaggio raro.