SPL: internazionalmente noto come Kill Zone, film HK del 2005. Ricordo quando uscì: ero nel pieno del mio primo periodo d'abbandono del cinema cinese, ma questo fu uno dei titoli più di successo dell'anno, impossibile non sentirne almeno parlare.
E' il primo grande successo di Wilson Yip come regista, il suo primo film con un alto budget e il trampolino che l'avrebbe da lì a poco portato a dirigere Ip Man. SPL è interpretato da un tris di attori generazionali, in ruoli (come da tradizione hk) border line tra luce e ombra: il 'vecchio' Sammo Hung è il criminale, il dopo-la-boa Simon Yam è il poliziotto andato giù di testa, e l'allora all'inizio del top della sua carriera Donnie Yen è il poliziotto buono.
Sammo è il boss criminale che si salva facendo ammazzare il classico testimone chiave, Simon era a capo delle indagini e rimane traumatizzato durante l'omicidio del testimone dedicando la sua vita alla distruzione di Sammo, Donnie è l'ispettore di polizia coinvolto in questa faida (e il coreografo dei combattimenti).
La faida tra Sammo e Simon si trascina per anni, Simon è costretto a ritirarsi e Donnie prende il comando della sua unità.
Il personaggio di Donnie viene introdotto a circa 15 minuti dall'inizio del film (nei quali si consumano gli anni di faida, prima di arrivare al tempo presente vero)... in questo modo: i poliziotti della squadra di Simon parlano dell'arrivo del nuovo capo, sul quale gira la voce che abbia reso 'ritardato' un criminale con un solo pugno.
Ci sono due sequenze di lotta principali, entrambe nel finale e in immediata successione: sono molto buone, specialmente quella nel vicolo con le armi, ma inferiori ad alcune delle migliori di Donnie realizzate successivamente.
SPL è un classico film hk dei primi del 2000: trama complicata, personaggi in bilico tra bene e male, budget finalmente all'altezza del talento dei suoi attori marziali, regia poetica ma con una grave tendenza al patetico e una devastante propensione all'escalation del dramma inaspettato.
Il finale è scontato nei risultati, non nelle scene che vi portano. Produzione di ottima qualità, ma non impareggiabile.
SPOILER SPOILER SPOILER
Alla fine muoiono tutti tranne Sammo che, però, incappa in un destino peggiore della morte uccidendo involontariamente la moglie e il figlio. Donnie batte Sammo, poi però si distrae e Sammo lo getta giù da una finestra, dritto sulla macchina dove lo aspettano la moglie e il figlioletto infante.
Simon muore poco dopo di tumore.
E' il primo grande successo di Wilson Yip come regista, il suo primo film con un alto budget e il trampolino che l'avrebbe da lì a poco portato a dirigere Ip Man. SPL è interpretato da un tris di attori generazionali, in ruoli (come da tradizione hk) border line tra luce e ombra: il 'vecchio' Sammo Hung è il criminale, il dopo-la-boa Simon Yam è il poliziotto andato giù di testa, e l'allora all'inizio del top della sua carriera Donnie Yen è il poliziotto buono.
Sammo è il boss criminale che si salva facendo ammazzare il classico testimone chiave, Simon era a capo delle indagini e rimane traumatizzato durante l'omicidio del testimone dedicando la sua vita alla distruzione di Sammo, Donnie è l'ispettore di polizia coinvolto in questa faida (e il coreografo dei combattimenti).
La faida tra Sammo e Simon si trascina per anni, Simon è costretto a ritirarsi e Donnie prende il comando della sua unità.
Il personaggio di Donnie viene introdotto a circa 15 minuti dall'inizio del film (nei quali si consumano gli anni di faida, prima di arrivare al tempo presente vero)... in questo modo: i poliziotti della squadra di Simon parlano dell'arrivo del nuovo capo, sul quale gira la voce che abbia reso 'ritardato' un criminale con un solo pugno.
Ci sono due sequenze di lotta principali, entrambe nel finale e in immediata successione: sono molto buone, specialmente quella nel vicolo con le armi, ma inferiori ad alcune delle migliori di Donnie realizzate successivamente.
SPL è un classico film hk dei primi del 2000: trama complicata, personaggi in bilico tra bene e male, budget finalmente all'altezza del talento dei suoi attori marziali, regia poetica ma con una grave tendenza al patetico e una devastante propensione all'escalation del dramma inaspettato.
Il finale è scontato nei risultati, non nelle scene che vi portano. Produzione di ottima qualità, ma non impareggiabile.
SPOILER SPOILER SPOILER
Alla fine muoiono tutti tranne Sammo che, però, incappa in un destino peggiore della morte uccidendo involontariamente la moglie e il figlio. Donnie batte Sammo, poi però si distrae e Sammo lo getta giù da una finestra, dritto sulla macchina dove lo aspettano la moglie e il figlioletto infante.
Simon muore poco dopo di tumore.
Posta un commento