Bright: produzione originale Netflix diretta da David Ayer, sceneggiata da Max Landis, interpretata da Will Smith. Seguito già ordinato, forse anche 2.
E' un urban fantasy, probabilmente uno dei migliori urban fantasy mai realizzati in film.
Storia originale.
Orchi, elfi, nani e altre razze fantasy del genere vivono in mezzo agli umani. Non nascosti.
Letteralmente in mezzo agli umani.
Il problema razziale è consistente.
Gli elfi sono elite, gli orchi sono manovalanza e sono odiati perché 2000 anni prima erano dalla parte del Dark Lord... sì, c'è una specie di storia pregressa alla Signore degli Anelli: il Dark Lord e i suoi orchi volevano distruggere tutto, le altre 9 razze (8 più gli orchi buoni) si allearono per batterlo a colpi di magia.
Oggi la magia è un articolo raro: sono rimasti in pochissimi a poterla usare, chiamati Bright, e per usare la magia hanno bisogno di bacchette magiche, che sono ancora meno dei Bright al mondo.
La trama è un collage di tanta roba già vista: i protagonisti sono Will Smith, poliziotto di LA a 5 anni dalla pensione, che viene accoppiato al primo poliziotto orco mai accettato nel LAPD... praticamente Zootopia.
Lo sforzo della produzione è stato totalmente focalizzato nella rappresentazione realistica di Los Angeles, stile cop movie drammatico con barrio e bande di ispanici, poliziotti corrotti, affari interni e tutto il pacchetto della lotta di classe, con in più tutto l'elemento fantastico di ricchi elfi e poveri orchi.
Gli effetti speciali sono piuttosto ben fatti, il trucco è validissimo, Will Smith è molto invecchiato, la trama è abbastanza scema ma tanto la regia quanto la sceneggiatura sono di livello.
Funziona e funziona bene, si guarda volentieri nonostante sia un filo lungo. Non c'è niente di originale ma il pacciugo ottenuto solleticherà l'entusiasmo di lettori di speculative fiction contemporanea.
SPOILER SPOILER SPOILER
Ovviamente Will Smith è un Bright.