Made in Abyss: è l'unico anime da guardare della stagione appena conclusasi. Una stagione a dire il vero molto debole, ma Made in Abyss è una produzione fuori dal comune di merito assoluto.
...ovviamente c'è anche la seconda stagione di My Hero Academia, ma è cominciata prima ed è una seconda stagione.
Made in Abyss è l'adattamento dell'omonimo manga ancora in corso, è composto da 13 episodi ma potremmo tranquillamente parlare di 14, essendo l'ultimo di lunghezza doppia. La storia rappresentata in questi episodi arriva circa all'inizio del quarto volume del manga, ne sono stati pubblicati sei e potrebbe esserci sufficiente storia da giustificare una seconda stagione.
Nessun annuncio è stato pubblicato in questo senso. Sfortunatamente la storia non finisce, l'anime si conclude non esattamente con un cliffhanger ma quasi, la storia è ben lungi dall'essere anche solo vicina alla conclusione.
E' una produzione Kinema Citrus ed la sua originalità è immediatamente evidente dal character design e il generale stile visivo, fedele ripresa del manga, completamente diverso dallo standard nipponico contemporaneo. Sembra una produzione per bambini. I protagonisti sono bambini. L'inizio della storia sembra una di quelle grandi avventure con personaggi bambini degli anni d'oro dell'animazione giapponese, il pensiero corre immediatamente a Future Boy Conan.
Non sono più gli anni '70 e le somiglianze diventano presto inferiori alle differenze.
L'ambientazione non è esattamente fantasy, quanto meno non medioevale: da qualche parte nel mondo c'è un abisso, un Abisso. Un'immane caverna verticale intorno al cui bordo è sorta una città.
La caverna scende nelle viscere del pianeta fino a raggiungere una profondità che non è infinita ma è come se lo fosse in ogni senso pratico. Questa caverna possiede un ecosistema proprio abitato da mostri di ogni genere, scendere nella caverna assoggetta a una maledizione: più in fondo si scende, più difficile è risalire, oltre un certo punto non è più possibile tornare indietro, pena la perdita della propria umanità o la morte. L'Abisso è colmo di tesori e reliquie di una civiltà sconosciuta.
La città che vive intorno all'Abisso è abitata da avventurieri attratti dalle ricchezze, dal pericolo e dal fascino dell'Abisso, e da un'intera società sviluppatasi intorno al mito dell'Abisso.
Riko è la figlia della più famosa avventuriera dell'Abisso, scomparsa tempo prima. Un giorno dall'Abisso emerge un pallone con un criptico messaggio scritto dalla madre: 'ti aspetterò in fondo all'Abisso' (circa). Riko, già assolutamente appassionata di Abisso, non può più contenenersi e, violando le regole (soprattutto per via della sua giovanissima età), decide di inoltrarsi nell'Abisso per un viaggio dichiaratamente di sola andata.
Poco tempo prima, Riko aveva trovato (e tenuto nascosto) un robot dalle sembianze di bambino, senza memoria ma con evidenti e potenti abilità di combattimento, Reg.
I due partono per il loro viaggio avventuroso.
L'inizio è tutto colori pastello, vegetazione rigogliosa, risate e scherzi. Avventura felice... ma l'Abisso non è uno scherzo e, proseguendo la discesa, la violenza e l'orrore cominciano a sostituirsi alla felicità ingenua degli inizi.
In questo senso, Made in Abyss assomiglia a produzioni recenti come Madoka Magica e nasconde, sotto le sembianze ridenti e allegre, una vena di morte cruda e violenza molto visiva.
Ecco: Made in Abyss molto di più.
Gli ultimi episodi sono capaci di turbare e trasudano sangue e dolore: i nostri giovani eroi, dei bambini ricordo, sono sottoposti a stress e violenza estremamente grafica e viscerale.
Sembra il cartone che potreste voler guardare con un bambino, non lo è.
Questa eccezionale storia è diretta per l'animazione da Masayuki Kojima, già regista di ottimi cartoni quali Black Bullet, Monster e Tibetan Dog.
L'ambientazione e la trama sono straordinarie, merito del materiale originale, lo ripeto, assolutamente fuori dal comune. Sembrerebbe un dungeon crawler, non lo è.
L'unico reale difetto di Made in Abyss, a parte non finire adesso e forse mai, è uno sfortunato e notevole calo tecnico tra il primo e l'ultimo episodio.
Budget, tempo o entrambi poco importa: gli ultimi episodi sono animati mediocremente, specialmente il penultimo. Rimane una serie bella da vedere, anche alla fine, ma ferisce confrontare la qualità dei primi episodi con quella degli ultimi. Dettagli inferiori, animazioni riciclate e tutto il consueto pacchetto al risparmio.
Tuttio ciò considerato, è da vedere e il manga è da leggere (la traduzione del manga è molto indietro rispetto all'originale, poco più avanti rispetto alla fine dell'anime).