Tsuki ga Kirei: lo so. Non so cosa mi succede. E' tutta colpa di Toradora: per costringermi a non riguardare gli ultimi episodi di nuovo e di nuovo, mi getto su qualsiasi anime romantico mi capiti... e me ne capitano parecchi.
Questo l'avrei eliminato immediatamente: storia romantica di ragazzini delle medie, primo amore tra quelli che sono praticamente dei bambini e mi fanno pure un po' schifo.
Il titolo significa 'la luna è bellissima' e per i giapponesi è un modo di dire 'ti amo'.
Cosa rende Tsuki ga Kirei diverso dagli altri? Perché sono arrivato a vedere tutti e 12 gli episodi?
Perché è un ottimo cartone e quando da domani cercherete, come sempre fate, 'best anime romantici' su google, questo scalzerà sicuramente qualcuno dalla top 10.
Ogni altra informazione sulla trama e i perché e i percome andrà nel segmento SPOILER del post.
Informazioni base: 12 episodi, produzione originale FEEL, non ci sarà un seguito (forse qualche OAV, ma è più una speranza che altro... magari un film, godrei con un film).
E' un caso sia tanto una bella seria? A questo posso rispondere subito.
La regia è di Seiji Kishi: le ultime due stagioni ha firmato tutto Assassination Classroom, ed è il chief director di tutto Danganronpa. Un regista con i contro cazzi e in questo tipo di storie, la regia fa tutta la differenza tra la solita pippa e le emozioni.
La sceneggiatrice è una che di serie romantiche se ne intende, ma io non mi intendo delle sue produzioni quindi dichiaro Tsuki ga Kirei essere il suo capolavoro.
Il character design è di un tale Loundraw, un artista amatoriale (ora professionista ritengo) di DeviantArt: non lo si può definire diverso dalla media giapponese ma, insieme all'insolito stile dell'animazione, dà alla serie un aspetto originale e diverso dalla media giapponese. E' una serie che si riconosce ed è animata piuttosto bene, anche se, considerando la scarsa azione, avrebbe potuto essere animata meglio.
Ah, posso parzialmente rispondere alla domanda sul perché e i percome senza fare spoiler: la differenza tra questa serie e tutte (quasi tutte) le concorrenti è nella qualità realistica utilizzata per rappresentare la relazione. E' un tema su cui insisto spesso e penso sia il principale dirimente nel mio apprezzamento per questo genere di storie: se i personaggi si comportano con buon senso... no, 'buon senso' in una relazione amorosa può essere tirato... se i personaggi si comportano in modo realistico dimostrando emozioni vere, evitando gli stereotipi masochistici di genere che i giapponesi adorano (sempre meno), la serie ha possibilità di essere grande; se i personaggi si struggono incapaci di guardarsi negli occhi senza far passare 45 episodi, solo rabbia e violenza.
Tsuki ga Kirei rispetta l'età dei personaggi, rispetta la realtà dei giovani di quella età oggi, rispetta soprattutto l'intenzione dello spettatore che guarda una serie come questa.
Romance+++
NOTA: l'unico difetto che andrei a pescare, ravanando il fondo, è il disinteresse finale per le storie dei personaggi secondari. Ogni episodio del cartone ha presentato scenette nei titoli di coda dedicate alle storie degli altri personaggi, alla fine di queste si perde ogni traccia.
SPOILER SPOILER SPOILER
Si mettono insieme tipo al terzo episodio, ci sono i triangoli ma invece di essere combattuti sono convinti della relazione prescelta e i triangoli vengono spezzati nel giro di niente, si baciano dopo poco, si ribaciano dopo meno. I triangoli provano a riformarsi ma i protagonisti rimangono ancora più sicuri delle proprie scelte e i triangoli vengono sfondati male.
Sopra ogni altra cosa, incredibilmente, inaspettatamente, sorprendentemente: finisce bene.
Di più.
Finisce perfettamente bene, anche ingenuamente bene, financo impossibilmente bene.
Ma va bene così: i drammi e le tragedie le vediamo in continuazione e vengono rappresentate ancora più spesso, ogni tanto, una volta almeno, una storia che finisce nel modo in cui si spera vadano le cose.
Il finale è costruito squisitamente: lei deve traslocare, lui decide di seguirla e si sbatte a morte per riuscire a entrare nella figa scuola di lei, lui fallisce, litigano il giorno prima del trasloco, il triangolo prova a riformarsi il giorno prima del trasloco, lei trasloca e lui la insegue piangendo.
Tutti sappiamo che le relazioni a distanza non funzionano.
Parte il solito (lo apprezzo) doppio monologo: 'lei è stata il mio primo amore', 'lui è stato il mio primo amore'... peccato che le cose siano andate in merda, ci ricorderemo l'un l'altro per sempre. FINE.
INVECE NO.
Sulle note della sigla di chiusura, cartoline degli anni successivi: chat su whatsapp, i due continuano a vedersi ogni volta possibile, lui trova un lavoro e può permettersi il treno per andare a trovarla, continuano a chattare e vedersi quando possibile, passano gli anni. Si sposano. Fanno pure un figlio (che è un modo carino per implicare il sesso che è il modo in cui dovrebbero finire tutte queste storie).
Finisce bene, davvero bene ed è giusto.