The Last Days of New Paris (Id, 2016): è l'altro uscito per China Mieville nel 2016, insieme a The Census-Taker. Pensavo fosse un romanzo completo, in effetti è una novella lunga anche questo.
Come spesso mi succede, ho aspettato veramente molto a leggerlo: l'ho trovato inferiore a Census-Taker, libro particolarmente affascinante, difficile ma ricco di contenuto; New Paris è difficile ma scarso di contenuto e vira pericolosamente verso il puro esercizio di stile, linguisticamente parlando, e la panoramica di idee bizzarre, contenustisticamente.
Gli ultimi anni professionali di Mieville hanno cristallizzato una sua tendenza ad affidare alla prosa breve il grosso delle sue pulsioni artistiche, prevalentemente concentrate nella ricerca linguistica (o lingua ricercata) e nella descrizione di idee: i racconti brevi sono esplosivi, i romanzi lunghi diventano più commerciali e per certi versi migliori perché pongono un freno ai suoi ansiti più eccessivi, queste novelle si collocano nel mezzo.
Storia.
La maggior parte del racconto si svolge nel 1950 a Parigi, ma ci sono un certo numero di brevi flashback ambientati nel 1941.
La parte principale del racconto porta 2-1 protagonisti: un partigiano surrealista parigino, una misteriosa giornalista americana, un exquisite corpse.
Il concept centrale di New Paris è molto simile, volontariamente o meno, a quello di The Gone-Away World di Nick Harkaway: esplode una bomba 'strana' e la realtà si altera.
In questo caso si parla di S-Blast, il perché e percome sono parte dei flashbak e poco interessanti: in generale tutta la storia è abbastanza poco interessante e in effetti molto limitata. Dovendola sintetizzare: surrealisti francesci a manifestazioni artistiche parigine contro nazisti e demoni dell'inferno durante la seconda guerra mondiale.
A Parigi è esplosa una bomba. L'effetto principale di questa bomba è stato quello di dare vita a un certo tipo di opere d'arte, chiamate manifestazioni o "manifs" per brevità. Opere d'arte surrealista.
Parigi nel 1950 è un territorio isolato: la seconda guerra mondiale infuria ancora e la Francia è ancora occupata, nessuno però si avvicina a Parigi. Nessuno entra, a nessuno è permesso di uscire.
A Parigi la situazione è folle e la folle immaginazione dei surrealisti ha invaso le strade della città: queste manifestazioni non combatton contro i nazisti, ma non sono neutrali. Difendono la città e quindi spesso ammazzano i nazisti.
Una nuova razza di guerriglieri partigiani/artisti surrealisti è in grado di combattere insieme, quanto meno accanto, a queste manifs.
Allo stesso tempo però, per combattere le manifestazioni artistiche, i nazisti hanno fatto un casino magico per conto proprio e aperto le porte dell'inferno. A Parigi ci sono anche un sacco di demoni ma non sono particolarmente contenti perché i nazisti hanno scazzato la magia e le porte dell'inferno sono adesso chiuse.
Guardate la copertina del libro: la figura rappresentata è l'exquisite corpse, uno dei personaggi del libro. Parigi è piena di questi cosi che vanno in giro, e molti altri più strani.
Leggere The Last Days of New Paris fa immediatamente correre la mente alle migliori storie della super celebre run di Grant Morrison su Doom Patrol. Abbiamo più volte accostato questi due autori.
Specialmente il ciclo 'contro' the Brotherhood of Dada. Non a caso anche questa storia ambientata a Parigi.
Specialmente dopo le sue recenti incursioni nel mondo dei comics DC, sembra impossibile che Mieville possa aver ignorato l'esistenza di quel ciclo di Morrison.
Ricapitoliamo: New Paris è una versione surrealista di New Crobuzon i cui concept basi sono presi da un romanzo di successo di Harkaway e da un seminale ciclo di Morrison.
Chiamarla derivativa è decisamente esagerato, impossibile anche: un'opera contorto e stravagante come questa non può essere derivativa, specialmente se riferita a modelli famosi ma certamente unici.
Allo stesso tempo... lo è.
C'è molta insistenza, ovviamente, sul tema del surrealismo: objective chance, insurrection, gioco, etc etc. In fondo al libro c'è persino un appendice di riferimento per collocare le manifs presenti nel libro con le opere esistenti.
Mieville ha scritto meglio, ideato meglio. New Paris è un prodotto molto di nicchia, molto semplice, inutilmente difficile da leggere, ribollente di idee e allo stesso tempo non originale.
SPOILER SPOILER SPOILER
L'americana è una spia dell'Inferno. L'Inferno non è contento del rapporto con il Reich.
Alla fine muore. Exquisite Corpse e il surrealista sopravvivono e rimangono in città dove, alla fine, nulla è cambiato. Nel senso è che è ancora New Paris.
Prima dell'appendice, dopo la fine del libro: Mieville realizza un inutile capitolo nel quale racconta di essere stato contattato da un misterioso ottantenne francese che gli ha raccontato la storia, e lui adesso la racconta a noi.
Questo tipo di boiate ha perso significato anni e anni fa. Ha un senso perché conclude il tema della scrittura del libro su New Paris di cui si parla molto nel corso del libro (bisogna leggere per capire), ma è futile, inutile e superfluo.