Onihei: scuriosavo su amazon video e... bam... mi trovo questa serie che avrei voluto vedere, che non ero riuscito a guardare causa assenza dal circuito dei fansub (da me seguiti).
Ah, la magica contraddittorierà culturale dei giapponesi. Un paese il cui mercato dell'intrattenimento animato è dominato da fan service, romance scolastici e frustrazioni sessuali più o meno esplicite, è incredibile possa produrre qualcosa di così straordinariamente, eccezionalmente e meravigliosamente antiquato.
Dunque: Onihei Hankacho è una serie di romanzi storici scritti da Shotaro Ikenami, sicuramente più di 20 libri, probabilmente 26 (o 137 ma non mi fiderei della wiki in questo) ma non trovo informazioni coerenti a riguardo. Il primo è del 1967.
Adattato in ogni modo possibile: film, serie tv, spettacoli teatrali, manga, videogiochi e, a gennaio 2017, anche in una serie animata di 13 episodi prodotta da Studio M2... uno studio realizzato solo per questo che presumo sia sotto l'ombrello di TMS. Regista e resto dello staff non famosi.
E' un jidaigeki animato ed è probabilmente una cosa unica nel suo genere: storie di samurai e ninja le abbiamo viste anche di recente, ma si tratta di storie e rappresentazioni stilisticamente moderne.
Qui si è mantenuto intatto lo spirito del drammi samurai degli anni '60.
La prima cosa a venirmi in mente è Hanzo the Razor, la seconda è che dovrei ricominciare a guardare film di samurai.
...e in realtà è praticamente uguale ad Hanzo the Razor, meno il sesso. C'è un po' di sesso ma non esplicito.
Inoltre il primo episodio di Onihei non è indicativo del resto della serie, in modo davvero strano.
Ricomincio: la serie racconta di Heizo Hasegawa, detto Heizo l'Oni, da cui Onihei.
Heizo è un samurai di circa 40 anni con moglie e due figli (uno circa ventenne, l'altra di meno di 10), molto abile con la spada, molto intelligente. E' a capo della, diciamo, squadra speciale della polizia di Edo dedicata a combattere ladri e incendiari.
...di incendi non ce ne sono in tutta la serie.
Nel primo episodio, Heizo cattura un ladro e lo tortura a sangue in modo molto esplicito.
Come da tradizione giapponese di questo genere di storie, il torturato diventa fedelissimo servitore del torturatore. Il ladro tradisce i suoi compagni e diventa una delle spie di Heizo.
I successivi 12 episodi avranno stupri, massacri indiscriminati, varie mutilazioni con la spada ma nessuno raggiungerà più i livelli di truculenza del primo: un po' di sangue, braccia mozzate (colpo segreto di Heizo), gli stupri sono solo suggeriti. La violenza grafica negli episodi successivi al primo è improvvisamente e molto toned down.
Heizo ha un passato tormentato ed è stato lui stesso un ladro: i suoi uomini gli sono fanaticamente devoti. I ladri si dividono in 3 gruppi: quelli che smettono di fare i ladri perché innamoratisi di Heizo, quelli che rispettano le regole del ladro gentiluomo che diventano quasi tutti amici di Heizo (o almeno sopravvivono), i ladri cattivi che uccidono e vengono a loro volta uccisi.
Essendo la fedele rappresentazione di storie del passato mitico giapponese raccontate con lo stesso stile e toni del mitico passato cinematografico giapponese, in Onihei gli uomini piangono virilmente a ogni petalo di ciliegio, le donne si innamorano di chi le mena, la prostituzione è una cosa buona e giusta, il dramma è gigante e continuo come in uno sceneggiato napoletano.
E' ovviamente grandioso. Unico. Eccezionale.
Un ragazzino che guardasse, apprezzando, Onihei, sarebbe subito pronto per Lone Wolf e Cub, Musashi, Zatoichi e tutti gli altri.
Un prodotto così particolare, alla fine e comunque, fatica a trovare budget in Giappone: conseguentemente Onihei non è il più bello degli anime in circolazione. Si difende e rende gradevole grazie a uno stile proprio e a una caratterizzazione dei personaggi 'realistica', espressiva e insolita.
Si difende ma non vince. Le scene di combattimento sono così così, le scene di non combattimento sono statiche, i paesaggi ridotti all'osso: sembra una serie prodotta 10 anni fa almeno, 15 più probabilmente. Fa parte del suo fascino.