The Founder: ce ne vorrebbe un terzo per farlo diventare un trend. Liam Neeson a Taken hanno dato vita a un carrozzone di action attempati su cui sono saltati sopra in cento e più, spesso con successo e rivitalizzando carriere finite. Sul blog ne abbiamo parlato spesso. Adesso stiamo assistendo a un processo parallelo in chiave drammatica che vede come alfiere Michael Keaton, dopo Birdman e Spotlight, e la sua trasformazione nel nuovo Bill Murray. Attori tendenzialmente comici con una seconda vita professionale da attempati attori di drammi contemporanei. 
Ciò detto, la storia in sé è assolutamente banale e sembra la stessa all'origine di molte società di successo... cosa che farebbe pensare a quanto sarebbe utile studiare un po' di storia economica a scuola ed evitare di farsi inculare più tardi. 
Due fratelli in quel di San Bernardino hanno creato un ristorante innovativo e inventato il fast food. 
Un giorno arriva da loro un venditore fallito di quelli che per tutta la vita ha inseguito idee rivoluzionarie per diventare miliardario, frequentando persone ricche e sempre fallendo e venendo ridicolizzato. 
I tre si mettono in società e nasce McDonald's. 
La sceneggiatura è circa originale basandosi su materiale contenuto nell'autobiografia di Ray Kroc (Michael Keaton, il venditore) e su una biografia non autorizzata dedicata allo stesso. 
Il personaggio di Keaton è notevole: più che raccontare la storia della società McDonald's, il film si concentra nel mostrare un processo di successo economico e corruziona morale. 
E' un film antiamericano, anticapitalista? Sì e no. 
Ray Kroc è di mezza età, insoddisfatto: non davvero un fallito (una bella moglie, una bella casa) ma lungi dall'aver realizzato i suoi sogni di grandezza. Sogni che in tanti hanno e in tanti inseguono. 
Ray Kroc scopre la miniera d'oro di McDonald's e decide di farne parte, anzi: decide di prendere una miniera che potrebbe contenere dell'oro e trasformarla in una super produttiva miniera di diamanti. 
Il successo non è istantaneo ma la sua condizione migliora e Kroc si comporta da persona decente spargendo questo suo successo, aiutando persone come lui nelle quali si identifica, creando la 'famiglia' di McDonald's. All'inizio onesta e genuina. 
Il successo aumenta a dismisura e Kroc diventa insaziabile: estromette i due creatori di McDonald's, gli ruba il nome, li sotterra ed elimina senza pietà; anche la vecchia moglie non gli piace più, ne vuole una non necessariamente più giovane, semplicemente più in linea con la sua fame smodata. 
E' un personaggio malvagio? No di certo. E' un personaggio che fa una brutta fine? Assolutamente no, anzi: ottiene tutto quello che vuole, come vuole, quando e quanto vuole. 
The Founder non è The Wolf of Wall Street, ma certamente ci assomiglia; non è neppure Zuckerberg o uno dei suo predecessori pirati di Silicon Valley: non ruba l'idea, se ne appropria. 
Il film tenta, nella sua ultimissima scena, di dare una specie di giudizio morale e mostrare una forma di inquietudine etica... ma è un errore. Dubbio ed esitazione non avrebbero avuto motivo di entrare nella vita di Kroc, specialmente non a quel punto. 
Alla regia, John Lee Hancock: prima Disney, adesso McDonald's... chi sarà il prossimo? Ford? Gates? 
The Founder è un bel film, non indimenticabile, certamente molto interessante e affascinante.