Split: se ne parlava giustamente bene, meritatamente bene. L'ultimo film di Shyamalan è finalmente un bel film, dopo tantissimo tempo.
James McAvoy ha 23 diverse personalità e un passato drammatico: a inizio film rapisce tre ragazzine per motivi poco chiari; c'è anche una psicologa che ha in cura (avrebbe in cura) McAvoy.
Il numero 23 è gustoso ma fasullo: alla fine dei conti, di personalità davvero utilizzate, McAvoy ne mostra 4/5 e qualche sprazzo di altre 2/3.
Essendo un film di Shyamalan, a questo punto non si può dire altro della storia: tutto il film è trascorso cercando di immaginare quale sarà il fantastico colpo di scena, se sarà davvero fantastico o una cagata.
McAvoy è bravissimo, il ruolo aiuta ma la sua performance è di provata abilità.
Il finale funziona, l'epilogo è moderatamente entusiasmante.
SPOILER SPOILER SPOILER
La teoria alla base del film è che le personalità multiple non siano semplicemente alterazioni della personalità ma sia 'persone' vere e proprie, separate e distinte, capaci di modificare fisicamente il corpo ospite. E' la classica teoria di Legion e tanti altri del genere.
McAvoy ha una 24esima personalità nota come 'La Bestia'. La Bestia può arrampicarsi come l'Uomo Ragno, è super forte e parzialmente invulnerabile. Pur mantenendo un livello di circa-realismo.
Le tre ragazze erano ovviamente tenute prigioniere in un zoo.
Le due fighette muoiono, la protagonista sopravvive.
Nell'epilogo appare Bruce Willis come il personaggio di Unbreakable e si preannuncia un seguito crossover supereroistico nell'universo condiviso di Shyamalan. Immaginate che divertimento se gli alieni idioti di Signs fossero atterrati vicino agli idioti di The Village.