Carta - Sfogliare la Storia (Paper - Paging Thorugh History, 2016): dopo aver letto l'eccezionale saggio di Mary Roach sui cadaveri, mi sono incuriosito e andato a cercare un altro di questi giornalisti/saggisti senza specializzazione. Mark Kurlansky, americano, corrisponde perfettamente.
Questo è il suo penultimo libro (l'ultimo è sul Havana). L'edizione italiana Bompiani ha una bellissima copertina, ma la carta utilizzata all'interno sembra velina: non toccavo una carta del genere dall'ultimo elenco del telefono prima di internet.
E' un bel libro scritto in modo interessante, non si trovano segni dell'umorismo esilarante della Roach, ma anche Kurlansky tende a mantenere quanto più possibile un tono sportivo e non pedante; sfortunatamente si perde in considerazioni un po' aldilà dello scopo del libro.
La storia della carta diventa una storia dell'umanità e del rapporto tra società e tecnologia, Kurlansky in più occasioni vuole fare propria la teoria che sia la società a produrre la tecnologia per corrispondere a bisogni... sociali... e non la tecnologia a produrre cambiamenti sociali nella... società.
Io però volevo leggere la storia dell'invenzione della carta e suoi sviluppi.
Il libro contiene questa storia, ma la mescola a tanto altro non richiesto.
Si parte dai cinesi, naturalmente; si passa agli arabi, si approda in andalusia; poi arrivamo noi e a quel punto la carta si diffonde in tutta Europa; nasce la stampa. La carta arriva in America.
Si parla di carta e arte, a partire dalla Calligrafia orientale fino a Leonardo, considerato il primo e più famoso artista noto per i suoi disegni su carta.
Ci sono sezioni dedicate ai concorrenti tecnologici della carta: non ebook, pergamenta soprattutto e altri materiali analoghi precedenti all'invenzione della carta o, in qualche modo, coesistenti.
Si parla del lavoro di cartaio nel mondo, dei mulini, e degli stracci e anche di quelli che andavano a dissotterrare cadaveri per rubare i vestiti. Si parla di preti che bruciano i libri dei non preti per impedire che il demonio gli metta in testa strane idee.
Praticamente tutta la seconda metà del libro è dedicata a casi particolari: la carta d'indipendenza americana, le storie diverse dei cartai olandesi e inglesi, Diderot e altro.
Si legge bene ma non è Jared Diamond.