Hacksaw Ridge: è due film in uno. Di questi 2 film, uno è valido, l'altro no.
Un film è quello con le scene di combattimento, i corpi che esplodono, i fiumi di sangue e un livello di splatter tale da far sembrare Salvate il Soldato Ryan un episodio di Peppa Pig.
E' figo, è caotico, è super violento e ha un suo valore per la regia e le coreografie.
Fortunatamente è anche un film lungo: le scene di guerra di Hacksaw Ridge sono decisamente abbondanti, ricche e di durata considerevole.
Sfortunatamente c'è tutto il resto, il secondo film: un'accozzaglia di luoghi comuni, scene già viste, altri luoghi comuni, trama scontata, ancora luoghi comuni e immagini viste, riviste e abusate.
Hacksaw Ridge è un'antologia di cinematografia di guerra, una compilation di situazioni e brandelli di sceneggiature da tutta la tradizione del genere: non c'è un solo momento del film che non ricordi un altro film.... a patto ovviamente che conosciate la cinematografia di guerra americana.
E' anche il tipico film di Mel Gibson: la fede è potente e necessaria, solo gli uomini timorati sono veri uomini e giusti; gli stranieri sono assolutamente malvagi e incapaci di qualsiasi carattere positivo... di film con battaglie tra americani e giapponesi ne esistono a bizzeffe, non ricordo di averne mai visto uno con una rappresentazione così negativa dei soldati nipponici.
Mel Gibson non è uno di quelli a favore di scuse per la bomba.
Lasciamo perdere l'ideologia di Gibson, lasciamo perdere la bella e spettacolare violenza degli epici carnai mostrati nel film: Hacksaw Ridge è un film dove, letteralmente, ogni dialogo, inquadratura, scena e situazione è già stata fatta da altri. E' una somma di luoghi comuni, di stereotipi del genere miltiare: infermiere, sergenti incazzosi, nonnismo, padri alcolizzati, fratelli, camerati, gente che prima ti odia poi ti vorrebbe come padrino del figlio, interviste alla fine, etc etc.
Ignorante e genuino sud contro arrogante e malguidato nord est.
E' un film esclusivamente costituito di retorica e propaganda. E' anche piaciuto molto alla critica e al pubblico, e forse mi sbaglierò io, ma è uno squisito specchio della dominante mentalità americana contemporanea.