Stecchiti (Stiff, 2003): potrebbe diventare uno dei miei libri preferiti di sempre, 'potrebbe' lo deciderò tra qualche mese ricordandolo o meno con il medesimo entusiasmo. Mary Roach è una giornalista, scrittrice e divulgatrice scientifica americana celebre per il suo humor. Non l'avevo mai sentita nominare, l'ho scoperta incuriosito dal suo ultimo libro, ho guardato la sua bibliografia, l'ho trovata interessante, ho deciso di partire dal primo libro, ho anche deciso di prenderlo in italiano perché è un saggio e i saggi li leggo in italiano per far felice il mio amico libraio.
Non rimpiango, lo dico subito, di averlo letto in italiano perché, per una volta, non posso eccepire in alcun modo all'edizione prodotta da Einaudi: i contenuti ci sono tutti, la traduzione è squisita.
Il sottotitolo di Stecchiti recita: 'le vite curiose dei cadaveri'. E' un libro che parla di cadaveri, soprattutto parla di cosa si può fare con i cadaveri.
Prendo dall'indice: 1) teste di cadaveri per pratica di chirurgia estetica; 2) storia delle dissezioni anatomiche e del furto di cadaveri (il capitolo che ho apprezzato meno perché, per lavoro, la conosco già); 3) la decomposizione umana, CSI e l'imbalsamazione; 4) cadaveri per migliorare la sicurezza delle automobili; 5) cadaveri per capire come mai, per esempio, un aereo sia caduto; 6) piccola storia dei cadaveri come test per capire (e migliorare) l'effetto di proiettili e/o bombe; 7) cadaveri per confermare o sfatare la Sindone/Gesù; 8) donatori d'organi, spiegazione della morte e la ricerca dell'anima; 9) decapitazioni, rianimazioni e scienziati pazzi; 10) cannibalismo (soprattutto in Cina) e medicina naturale (soprattutto cinese); 11) dopo la cremazione, nel senso di nuove alternative alla sepoltura e alla cremazione; 12) cosa farà l'autrice del proprio corpo?.
Argomenti vari, insomma.
Nell'introduzione l'autrice più volte ritorna sul suo approccio e stile narrativo all'argomento: i cadaveri sono una cosa serie, specialmente se si conoscevano in vita, ci vuole il massimo rispetto, porterò il massimo rispetto però sono una persona capace di vedere la comicità un po' in tutto, non voglio offendere nessuno, è facile che alcune delle cose di cui scriverò siano offensive.
E' un libro geniale, scritto magnificamente con una perfetta, assolutamente perfetta, alternanza di divulgazione scientifica referenziata e commento umoristico.
Aldilà dei soggetti elencati, la Roach esplora in modo trasversale altri temi che, alla fin fine, risultano essere forse ancora più interessanti del resto: la religione, ovviamente, ma soprattutto il moralismo. Non necessariamente un moralismo ipocrita quanto, piuttosto, una manifestazione di maggiore o minore progresso culturale nel corso dei secoli: i cadaveri devono essere trattati con rispetto, dicono tutti, ma tutti sono poi imbarazzati e a disagio a trattare l'argomento. In nessun caso la Roach, nel corso del libro, arriva mai a dichiarare o prendersi gioco delle eventuali idee sulla vita dopo la morte; si prende frequentemente gioco, però, di certe assurde pratiche del passato, passato recente e presente relative alla ritualistica della morte.
Uno degli aspetti massimamente entusiasmanti, affascinanti, macabramente affascinanti di questo libro è il racconto senza mezzi termini o giri di parole delle sconvolgenti pratiche scientifiche del passato, e soprattutto del passato recente.
Fa ridere di gusto leggere di medici cinesi che cospargevano di merda umana le ferite infette con la convizione di poterle così curare, è esilarante leggere di un programma svedese per utilizzare ANCHE i cadaveri umani come compost agricolo; sono altresì sconvolgenti, raccapriccianti e terribili i racconti di come, nel corso degli anni e tuttosommato ancora oggi, l'opinione pubblica abbia spinto scienziati di tutto il mondo a sperimentare su animali vivi piuttosto che su uomini morti.
La sperimentazione animale è un altro tema ricorrente del libro: in molti casi, la sperimentazione animale viva è l'unica alternativa alla sperimentazione umana viva, quindi l'unica strada per studiare e comprendere determinati fenomeni; in altri casi, al posto degli animali vivi si sarebbe potuto tranquillamente usare corpi morti, ma per i motivi sopra enunciati: è più facile uccidere un animale che utilizzare un cadavere umano.
Per studiare gli effetti sui polmoni di una caduta da chilometri di altezza (e quindi, per vari motivi, capire perché un aereo sia esploso e cercare di evitarlo la prossima volta) non si possono usare cadaveri per via dei polmoni... morti diversi da quelli vivi: uno scienziato americano negli anni '60 inventò una catapulta per simulare le forze di caduta e sparò contro un muro chissà quanti porcellini d'india. Per poi vedere lo stato dei loro polmoni.
Probabilmente c'è un motivo per i tanti controlli sui testi scientifici esistenti oggigiorno, quel motivo è la scienza durante la guerra fredda. Gli americani hanno fatto cose terribili, i russi erano forse peggio: cercate su google 'Vladimir Demikhov', non è bello.
Qui è la magnificenza di questo libro, è come la Storia Fantastica dei saggi: c'è tutto.
Comicità (la medicina tradizionale cinese), tragedia (i testi sugli animali e la guerra), amore (i cari defunti), odio (i nemici defunti perché sparati e magari dopo mangiati).
E' un libro straordinario e sono pronto a comprare ogni altro testo prodotto dalla Roach, e se voleste capire il tipo di umorismo nero dell'autrice, visitate il sito.