Moana: l'ultimo film Disney è interessante per vari motivi, a partire dal suo nome e dai problemi di adattamento.
La storia è d'ambientazione polinesiana, Moana in maori e hawaiano significa 'oceano': nome perfetto per la protagonista di questo film. In molti paesi europei, Moana (titolo e nome del personaggio) è stato adattato in Vaiana. Una breve ricerca web mi porta a dire che il nome 'vaiana' sia di nuovo conio e non realmente in uso, vorrebbe comunque significare 'acqua' ma ci sono diatribe a riguardo.
La ragione del cambio di nome in Europa: una marca di cosmetici spagnola di cui non farò il nome possiede l'uso commerciale del nome 'moana' in Europa.
L'Italia ha voluto fare un doppio-cambio: non solo hanno cambiato il nome della protagonista da Moana a Vaiana, ma hanno cambiato il titolo del film da Moana/Vaiana a Oceania.
Il perché del cambio di nome in Italia non dipende dalla marca di cosmetici spagnola... il perché è ovvio a chiunque abbia più di 20 anni... 30 anni? Cercate 'moana' su google.it. Provateci.
Io l'ho fatto. L'indicizzazione di google dimostra chiaramente che la potenza della Disney è nulla in confronto a quella del porno.
Sarebbe comunque bastato adottare il nome e titolo 'Vaiana' anche qui da noi, ma no: chiamiamo il film Oceania e aiutiamo le scuole a insegnare un po' di geografia ai giovani peninsulari ignoranti.
Una curiosità: in Giappone è stato intitolato 'Mononoke Hime 2', per le ovvie somiglianze con la trama del capolavoro Ghibli.
La giovane Moana è la figlia del capovillaggio di una felice comunità polinesiana di coltivatori e mangiatori di cocco. Una dieta perfettamente bilanciata ed equilibrata.
Moana sogna di navigare e vedere il mondo in barca. Il padre è contrario: sull'Isola c'è tutto ciò che serve, non è necessario andare fuori o accettare l'ingresso di stranieri.
Un giorno infausto, una macchia d'olio nera arriva e contamina l'Isola ammazzando pesci e noci di cocco: Moana allora parte alla ricerca di un modo per fermare l'inquinamento. Incontra il semi-dio Maui: all'inizio non vanno d'accordo, poi vanno d'accordo. Ognuno insegnerà all'altro il coraggio e l'altruismo. Poi c'è una scena dal primo Star Wars con Maui/Han Solo, poi c'è il finale uguale uguale a quello di Mononoke Hime. UGUALE.
La produzione Disney ha fatto una cosa molto intelligente qui, un vero gioco di prestigio: ha mostrato l'ovvia conoscenza dell'opera di Miyazaki creando all'interno di Moana dei personaggi sostanzialmente identici ai kodama di Mononoke, con questo omaggio sfacciato ha distratto il pubblico dall'accorgersi delle altre e più profonde somiglianze tra le due opere.
Una delle particolarità più notevoli di Moana è l'assenza di un vero e proprio sidekick/spalla comica: certamente ci sono sia il galletto che l'oceano, ma nessuno dei due ha la prominenza narrativa di un, tanto per fare l'esempio più recente, Olaf. Innanzitutto non parlano, poi sono decisamente tenuti sullo sfondo.
A proposito di oceano, nel senso del personaggio: non vuole aiutare Moana, deve farcela da sola altrimenti non avrebbe senso per l'umanità, poi però l'aiuta e aiuta in continuazione. Ogni volta che Moana è bloccata, e succede spesso, l'oceano arriva e l'aiuta: se togliessimo gli aiuti forniti dall'oceano, Moana non avrebbe manco lasciato l'isola.
Un altro punto d'interesse: il pacchetto famigliare di Moana.
C'è un padre-padrone incarnazione delle tradizioni immutabili e nessuno deve cantare fuori dal coro o essere diverso: personaggio abbastanza tipico, per esempio The Lego Movie; c'è la nonna squinternata che aiuta la nipote molto più dei genitori, un personaggio tipico Disney... ma tipico nelle storie con il protagonista orfano: molto più particolare in questo contesto dove la protagonista i genitori li ha entrambi. A proposito di genitori: il padre ok, visto. La madre? La madre è un essere praticamente senza forma che vive all'ombra del marito senza pensare o parlare, conduce evidentemente una vita infelice (forse viene anche menata) e infatti coglie con irresponsabile slancio la prima e unica occasione nella sua vita di poter liberare la figlia, facendola scappare, mandandola potenzialmente incontro alla morte, salvandola dal padre e da una vita da schiava del maschio.
Intorno a Moana esistono anche le solite polemiche folk caratteristiche di ogni film con rappresentanze etniche particolari: il doppiatore del personaggio tal dei tali non è veramente maori, o non è maori abbastanza. Il colore della pelle dei personaggi non è esattamente quello giusto, etc etc.
La Mattel oggi è in grado di distinguere tra una Barbie nord coreana e una sud coreana, ma a Hollywood fanno ancora fatica a comprendere le differenze tra cinesi e giapponesi, a Hollywood pensano ancora che tutto il mondo sia bianco e gli altri colori siano mutazioni genetiche.
Dopo il lesbo incestuoso di Frozen, Moana è un gigantesco passo indietro.
...tecnicamente è incredibile. L'animazione è sontuosa: la Moana bambina è assoluamente realistica in modo cartoonesco, l'oceano.... scusate, mi interrompo: ho appena realizzato cosa mi ricorda il personaggio di oceano. The Abyss. In The Abyss c'era lo stesso utilizzo del tentacolo d'acqua.
Moana è favoloso da vedere, assolutamente fantastico e bellissimo; narrativamente è un'accozzaglia di furti e idee riciclate.
Torno, dopo qualche giorno di riflessione, per aggiungere un paio di cose: in Moana non c'è una canzone al pari di Let it be, ma ci sono due canzoni che non riesco più a togliermi dalla testa: quella principale di Moana (how far I'll go) e you're welcome di Maui. Riascoltare ancora e ancora le canzoni su YouTube mi sta facendo notare sempre nuovi dettagli dell'animazione.
Semplicemente straordinaria. La storia non sarà granché ma Moana è certamente bellissimo.