Trollhunters: è l'ultima produzione animata televisiva realizzata da DreamWorks Animation per Netflix, ed è il secondo clamoroso successo del 2016 insieme a Voltron Legendary Defender.
Tutti e 26 gli episodi che compongono la prima stagione sono stati rilasciati lo scorso 23 Dicembre.
E' un felice esperimento questo dell'impegno televisivo di DreamWorks, molto più promettente e riuscito rispetto alle ultime produzioni cinematografiche, molto.
L'idea è la riproposizione, aggiornata nelle tecniche e nei contenuti, del classico modello dei saturday-morning cartoons americani che spopolò fino alla seconda metà degli anni '90, periodo d'oro, manco a dirlo, negli '80. Filmation, Hanna-Barbera, He-Man e i Puffi, mille altre.
Una trama classica ma proposta con ricco dispendio di mezzi, ed è davvero ora che anche la televisione animata a stelle e strisce cominci a godere di questo rinnovato e potenziato sistema produttivo televisivo. Non è il Westworld dei cartoni, ma certamente è una serie disegnata e animata alla grande.
Lo stile è il classico CG della DreamWorks ma il lavoro grafico è molto aldilà e aldisopra di quanto visto negli adattamenti seriali seguiti ai film. Le sceneggiature degli episodi e la storia complessiva sono ricche di dettagli, di emozioni e di profondità di caratterizzazione dei personaggi: c'è morte, amore, dramma e comicità. E' una serie intesa non solo per i bambini più piccoli ma per un pubblico sufficientemente trasversale da poter apprezzare sfumature decisamente più complesse e articolate rispetto ai classici ispiratori come i Little Pony.
La serie è stata creata da Guillermo del Toro, dimostrazione ulteriore del suo crescente interesse verso quei settori dell'intrattenimento di nicchia sempre meno di nicchia e carichi di potenziale.
James Lake Jr ha 15 anni e vive nella tranquilla cittadina di Arcadia. Jim non sa, nessuno sa, che sotto Arcadia vive una nutrita comunità di Troll. I Troll sono in guerra da millenni, separati in due fazioni: Troll buoni e Troll cattivi. I Troll buoni non combattono (diciamo così) e hanno un campione magico eletto a loro difesa, il Trollhunter.
Nel primo episodio, il Trollhunter viene sconfitto dal figlio dei Troll cattivi: il suo magico amuleto, fonte dei poteri, è autonomo nella scelta dei successori. Il nuovo Trollhunter sarà, per la prima volta, un umano.
Jim viene affiancato da due Troll 'allenatori di eroi' che lo guideranno tanto alla scoperta del mondo nascosto dei Troll (e altre creature magiche) quanto prepareranno alla lotta.
Lo sviluppo è prevedibile nei suoi passaggi ma realizzato con proprietà di mezzi narrativi e convinzione nella capacità del pubblico di apprezzare una maggiore qualità di scrittura: Jim agli inizi è rifiutato da tutti, sfigato tra gli umani, diffidato tra i Troll; comincia a portare a termine qualche missione, guadagna sicurezza tanto in un mondo quanto nell'altro; cominciano i problemi a casa con la madre che vuole capire cosa stia succedendo al figlio, e problemi a scuola nel riuscire a mantenere il segreto.
Il gruppo di Jim si allarga e il Trollhunter della tradizione diventa un gruppo di Trollhunters del titolo.
Nonostante l'uscita contemporanea di tutti gli episodi, c'è un chiaro middle season finale con tanto di cambio di villain principale.
Una seconda stagione non è ancora stata annunciata, e sarebbe un grosso peccato concludendosi questa con un brutale cliffhanger. Il doppiatore di Jim, Anton Yelchin è, come saprete, defunto.
Incrociamo le dita, la serie sta avendo successo e Netflix/DreamWorks potrebbero decidere di attraversare il campo minato di sostituire l'attore defunto per continuare lo show.
Fuck Konami.