Summerlong (Id, 2016): insistentemente pubblicizzato come il primo romanzo di Peter Beagle in più di 10 anni, arriva al pelo alla definizione quantitativa di parole per essere un romanzo: niente di nuovo in realtà, una delle più sorprendenti abilità narrative nel ricco repertorio dell'autore è sempre stata quella di costruire storie perfettamente sviluppate e concluse in un numero eccezionalmente limitato di pagine.
Il punto è semplice: Beagle è un narratore eccellente con uno stile di scrittura squisito, riconoscibile e invariabilmente della più alta qualità e grazia, ma si lascia sempre zero margine per aggiustare la storia.
Un librone fantasy di 500 pagine può averne anche 200 scarse sparse qua e là, persino 100 scarse consecutivamente, e risultare ottimo grazie al resto.
Summerlong non è uno dei migliori di Beagle, non si avvicina ai migliori di Beagle.
...uhm...urban fantasy?
Nella graziosa Gardner Island (non ho verificato se esista realmente, nel caso sarebbe davanti a Seattle) vivono in una moderna relazione famigliare: Abe, storico di mezza età in pensione, appassionato di blues; Joanna, compagna ventennale di Abe, meno di mezza età ma prossima al ritiro da capo assistente di volo, ancestralmente siciliana; Lily, figlia di Joanna, lesbica e tendenzialmente sbandata.
I tre conducono una vita tranquilla.
Un giorno nel diner locale, Abe e Joanna incontrano la nuova cameriera Lioness, che sembra la modella utilizzata da Botticelli per dipingere la Primavera, e ne rimangono incantati: Lioness sembra greca, sembra scappare da qualcosa, ha bisogno sostanzialmente di tutto. Abe la prende a vivere nel suo garage.
A questo punto, in realtà, Beagle avrebbe già dato tutti i connostati e i motivi della storia: nel giro di 30 pagine scarse, genialmente, ci sono tutti gli indizi per comprendere e capire dove/come/quando.
Lioness è strana, forse magica... divina. Intorno a lei succedono cose. Letteralmente, la sua presenza fa accadere cose e cambiare idee, e cambiare abitudini e far venire voglie nuove, e scoprire coraggio e accorgersi di qualcosa che s'ignorava, etc etc. Lioness è a tutti gli effetti una causa motrice di cambiamento e cambiamenti.
Il tema delle stagioni è centrali, i capitoli sono chiamati con il passare dei mesi: la storia stessa è una rappresentazione simbolica del ciclo delle stagioni e, nei suoi passaggi chiave, rappresenta il classico sviluppo vitale associato alle stagioni... dirò meglio dopo gli spoiler.
E' un libro ben scritto, ma è difficile aspettarsi di meno da Beagle; è un libro assolutamente gradevole con tenere insight su relazioni e aspirazioni personali. Sfortunatamente è un libro deprimente, molto più deprimente di quanto Beagle tenda a essere: un libro che per tutto il suo incentrarsi sul ciclo delle stagioni, lascia poca e zero speranza nel ritorno della primavera.
Non è un caso che ci abbia messo un casino a finirlo, scarso oltre le 200 pagine, perdendo qualsiasi desiderio di leggerne il finale dopo lo scandaloso evento che avvia alla chiusura della storia.
I fan di Beagle non dovrebbero saltarlo, i non lettori di Beagle dovrebbero puntare ad altro Beagle.
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
Lioness è Persefone in fuga da Ade: non vuole più tornare all'inferno, chiaramente non può farne a meno e la sua fuga è fin da subito condannata a fallire, nel frattempo però riesce a sputtanare la relazione tra Abe e Joanna.
La relazione tra Abe e Joanna è la vittima del ciclo delle stagioni: Lioness arriva, primavera; Lioness si stabilisce, Estate; Demetra arriva, inizia l'autunno; Ade arriva, la relazione muore.
La relazione muore perché Abe tradisce Joanna con Lioness, Joanna tradisce Abe con Ade.
Nel mezzo, Lily sviluppa un innamoramento religioso per Lioness e tenta di ammazzarsi per seguirla all'inferno.
Nel finale: Lioness torna a casa con Ade, Abe e Joanna si mollano definitivamente, Lily migliora il suo rapporto con la madre e mantiene un rapporto con Abe.