Guida ai Super Robot (Id, 2016): avete presente quel discorso fatto dagli estimatori di cultura giapponese per giustificare, a tutti gli altri, il fatto di guardare film di Godzilla? Quelli degli anni '80?
Citare insomma il grande originale del 1954 di Honda e Godzilla come allegoria, satira e metafora dell'orrore dell'Atomica?
Jacopo Nacci compie qualcosa del genere per il genere dell'animazione super robotico.
Indaga e analizza quelli che sono da sempre i cartoni dei robottoni e trova in essi significati, poetiche, correnti e periodi... ed è convincente nella sua esposizione e Guida ai Super Robot sembra in tutto e per tutto una storia della letteratura con soggetto l'animazione super robotica giapponese dal 1972 al 1980.
E' in tutto e per tutto un manuale, più che un saggio: è un saggio ma ha la forma del manuale scolastico con tanto di sezioni e 'riquadri'.
E' un ottimo manuale che ho letto in un paio di giorni e ho grandemente apprezzato, con qualche difetto naturalmente.
A partire dal linguaggio: Nacci fa subito suo un certo gergo tecnico immediatamente riconoscibile ai fan, la distinzione tra Super e Real robot per dire, e comunica così l'intenzione di parlare a un pubblico sufficientemente pre-preparato. Parla di Nagai e degli altri dando i nomi per assodati e già noti, non si spreca a introdurli.
Benissimo per me, penso anzi che sia uno dei pregi migliori del libro: dare per scontato ciò che scontato dovrebbe essere.
A questo linguaggio da iniziati dell'anime, Nacci ne accosta uno più tecnico letterario da iniziati della saggistica, laureati in lettere, un linguaggio da saggista un po' troppo elitario: parole italiane rare, nomi specifici per descrivere correnti filosofiche, l'adozione di una terminologia propria originale per definire e chiamare elementi ricorrenti delle poetiche.
Il testo di Nacci accoglie il fan dei robottoni e poi gli sbatte in faccia la porta di chi possiede o proviene da un'educazione di alto livello. Tutti possediamo un cellulare e possiamo andare a cercare il significato di una parola, ma idealmente sarebbe stato più congeniale alla fruizione del libro offrire una maggiore facilità linguistica.
Corretto assumere una conoscenza di base da parte dei lettori di una Guida ai Super Robot, scorretto assumere da loro una preparazione, diciamo, universitaria umanistica.
Seguendo uno sviluppo essenzialmente cronologico, seppur non rigidamente cronologico, Nacci introduce la figura del super robot nella cultura giapponese, parte con Mazinger e arriva a Gundam, fermandosi qua e là per evidenziare temi ricorrenti a gruppi circa coetanei di produzioni, a ricordare e riportare le influenze tra gruppi successivi, a evidenziare i rapporti umani tra gli autori.
Go Nagai lavorò ad Astroganga, Nagahama e Tomino furono entrambi su Raideen e così dicendo.
Il periodo analizzato è quello dal 1972 al 1980, ma, per completezza, Nacci ci introduce al primo Tetsujin e ad Astroganga come precursori di Mazinger Z, e non esita a citare apertamente Evangelion e Gundam Z, più qualche altro riferimento dai 90s.
Ogni serie (o film e/o speciale) gode di un riquadro con precisa descrizione della trama.
I robot trattati nel saggio sono: Tetsujin 28, Astroganger; Mazinger Z, Getter Robot, Great Mazinger, Getter Robot G; Jeeg; Raideen; Gattaiger, Grendizer; Gaiking, Godam, Groizer, Diapolon, Combattler; Blocker Gundan (Astrorobot), Gackeen, Mechander; Daikengo, Ginguiser, Balatack, Danguard, Voltes, Daimos; Zambot; Daitarn; Daltanious, Baldios, God Sigma; Trider G7, New Tetsujin 28, Gordian, Ideon, Gundam.
Li avete visti tutti? Alcuni di questi non sono stati trasmessi in Italia, altri sono stati persino rimasterizzati ed esistono in versioni più fedeli all'originale rispetto all'iniziale e classica run televisiva nostrana.
Le ho viste tutte? Sì, anche se devo ammettere che Balatack l'ho recuperata in un secondo momento da più grande e non l'ho probabilmente mai vista tutta.
I temi trattati separatamente vanno dalla figura della donna, all'origine dell'eroe (orfano o no, etc etc), all'origine del nemico, al rapporto tra l'eroe e la macchina, il rapporto tra la tecnica e il padre o la madre, il rapporto sociale tra gli umani, e tra gli umani e gli invasori, all'interno degli invasori, etc etc.
Il merito notevole di Nacci è riuscire a spiegare e dimostrare chiaramente l'evoluzione dei temi da una serie all'altra, il difetto forse più fastidioso è l'imposizione di una certa terminologia a mezza via tra quella internazionale dell'anime e quella del saggiatore di cui parlavamo prima: lo 'smilzo', 'abisso', 'mediatore di mondi' e altri. Parole che Nacci usa per chiamare certi topoi del genere.
E' una pubblicazione di Odoya che qui sul blog abbiamo già incrociato qualche volta, più recentemente con Storia dei Pistoleri (direi).
Cosa provo a sentirmi dire che le serie dei robottoni che guardavo da piccolo per i robottoni e le esplosioni e i combattimenti possiedano anche dei sottotesti, dei contenuti e delle profondità tali da elevarle da semplice programma d'intrattenimento per bambini di quegli anni, specialmente in Italia, a manifestazione popolare di tensioni, questioni e coscienze sociali dell'epoca (giapponesi)?
Il geek cerca sempre di dare un significato ulteriore e più profondo alle proprie passioni spesso irrazionali, tra quaranta anni si potrà scrivere un libro del genere anche sui pokemon? Arrivare a dichiarare che Snorlax sia la rappresentazione del peccato d'accidia traslato nel mondo colorato e patinato dei millenial (pre-millenial?), e vedere i combattimenti tra pokemon come risoluzione di conflitti legati alla maturità e bla bla?
Non ricordo più la cifra esatta, ma non più tardi di due/tre mesi fa ho potenzialmente investito 700 euro (mi pare siano circa 700) per abbonarmi alle 60 uscite della collezione Anime Robot di Centauria. Mentre scrivo guardo, stupito dalla qualità, il mio nuovo Combattler V; guardo, infastidito dall'errore cromatico e medito se dipingerlo personalmente, il visore di God Sigma.
I super robot per me sono importanti, il saggio di Nacci è una bibbia, la release di SRW V è l'appuntamento più importante che vedo sulla mia agenda da qui a Giugno. La mia parzialità è imprescindibile: non riesco a vedere la realtà di questa guida, solo i suoi miti.
Un briciolo di name dropping per finire: Go Nagai, Tadao Nagahama, Yoshiyuki Tomino, Akiyoshi Sakai e Leiji Matsumoto.