Doom: altro gioco che mi sono preso approfittando di un forte sconto natalizio. Adesso ho una nuova tabella, nel mare di quelle consuete, sulla quale annoto giochi che mi piacerebbe giocare ma non a quel prezzo.
E' uscito 8 mesi fa: nato come Doom 4, trasformatosi in Doom il reboot. Ci sono teorie che lo vorrebbero in qualche modo in continuity con il primo Doom, quello classico.
L'opinione comune: ottimo single player, mediocre multiplayer del tipo 'arena-revival'.
La mia: il single player è fatto bene ma è decisamente ripetitivo, pieno di carisma (il Doomguy è carico di cartola) ma sostanzialmente sempre uguale a se stesso.
Si entra in un'area nuova ampia ma chiusa, si esplora un po', si abbattono un po' di nemici da poco, si esplora un altro po', si capisce come aprire la porta di turno, si abbattono un nugolo di nemici, si apre la porta.
Una volta era il sistema dominante, oggi è il sistema adottato da un fitto sottogenere di fps ispirati al mondo degli shooter pre-Halo: giochi che oggi vedono produttori semi-specializzati come Croteam e Flying Wild Hog... per non parlare dei 'mille' prodotti indipendentemente.
Hanno un loro fascino e un loro seguito, ma sono indubbiamente ripetitivi: vivono di abilità e infatti sono al meglio goduti ai più alti livelli di difficoltà, e infatti spesso hanno un eccessivo numero di livelli di difficoltà crescenti.
La progressione dell'acquisire nuove armi, potenziarle, incontrare nemici, incontrare nemici più potenti (spesso solo dei vaghi reskin) e battere i boss, dopo un po' viene a noia, a me.
Adesso non è che io voglia fare il bastian contrario ma il singolo non è così sfavillante (sarebbe molto bello se durasse un'ora, paradossalmente) mentre il multi è divertente e ricorda, molto più del singolo, gli arena shooter di allora.
Per citare un circa vecchio Call of Duty, Doom avrebbe tre colonne e la terza sarebbe l'editor tipo Forge di Halo: l'ho provato per via di alcuni trofei facili da prendere, non ho preso i trofei per l'eccesso di noia e verbosità del tutorial, la lentezza generica del sistema (se pensate che Battlefield 1 sia lento, Doom va all'indietro). Non faccio testo a riguardo, non sono mai stato tipo da editor o da Minecraft.
Avrei potuto pagarlo anche 40 euro e sarebbe stato un buon affare, 60 troppi, con 20 mi sento quasi a disagio perché mi sembra di aver rubato agli amici di id software: la realizzazione visiva di Doom è magnifica. Non parlo di qualità grafica bruta, parlo proprio dello stile e del deseign.
Davvero metal nel migliore dei sensi possibili.
Particolare plauso, difficile crederlo in un gioco di Doom, agli sceneggiatori: non per la trama, ma per l'eccellenza della caratterizzazione immediatamente, positivamente autoreferenziale del Doom Slayer, che per badassery ricorda il vero Duke Nukem e supera di slancio Lo Wang, e per tutta la mitologia ambientale creatagli intorno.
Bello da vedere, bello da ascoltare e da leggere, è anche bello da giocare ma sarebbe stato più intelligente variare il gameplay, sperimentare un'ibridazione invece di una semplice riproposizione aggiornata dello stile che fu.