Miss Hokusai (Sarusuberi): Production IG è tornato a essere uno dei migliori studi d'animazione giapponese, tanto per qualità tecnica quanto per contenuti... o almeno io sono stato fortunato e ho selezionato solo le loro ultime produzioni di valore. Oltre ad Haikyuu. che varrebbe già il primato assoluto, gli amici giapponesi hanno l'anno scorso realizzato l'adattamento cinematografico dell'omonimo manga degli anni '80.
Il titolo originale è il nome di una pianta, un fiore, che ritengo compaia nel corso del film: lagerstroemia.
...visto che difficilmente riuscirò ad andare a Milano a vedere la mostra attualmente (ancora per poco) in corso, ho pensato di guardare il film animato.
Informazioni base: Hokusai è il più famoso pittore giapponese, il più famoso all'estero ma probabilmente anche in patria. E' vissuto tra il 1760 e il 1849. Ha avuto diversi figli da due mogli ma, per quanto ci interessi qui, una delle figlie fu anche lei pittrice e molto vicina al padre, tanto da prendersene cura fino alla di lui morte.
E' un anime storico basato su personaggi realmente esistiti: l'anime però, almeno per quanto mi sia dato capire, ignora l'esistenza di quasi tutti i figli e mogli, concentrandosi ma invertendone l'ordine di nascita soltanto su due.
Oi è la pittrice, dovrebbe essere la più giovane, nell'anime è la più vecchia delle due.
Onao, la più giovane nel film, dovrebbe essere la più vecchia.
Miss Hokusai mostra una civiltà giapponese diversa dal solito con personaggi femminili molto sicuri di sé e che difficilmente potremmo definire subordinati al maschio. C'è anche quello, esemplificato dalle rare apparizioni della moglie di Hokusai, ma la figlia Oi è chiaramente un personaggio totalmente altro ma, stando alla rappresentazione data dall'anime, non solo tollerato ma completamente inserito e conforme a certi altri standard culturali nipponici.
Forse perché non sposata?
Non importa. Oi inizia come assistente del padre, spesso (stando all'anime) realizzando interamente lei opere poi attribuite al genitore, poi, pur continuando ad assisterlo, passa a firmare le proprie opere personali.
Sicuramente rare anche in Giappone, il fatto che la donna dipinga non causa alcuno sconcerto.
Essendo quello che è, Miss Hokusai non può esimersi dall'effettuare ripetutamente nel corso della sua durata un paio di operazioni autoreferenziali: mostrare scene animate fondate su alcuni dei dipinti più famosi, utilizzare aneddoti e citazioni famose attribuite ai personaggi.
La famiglia Hokusai è disfunzionale ma essenzialmente felice, ci sono problemi e certamente i due artisti sono profondamente, seppur diversamente, definiti dalla loro passione e dipendenza per la pittura. Hokusai dipinge solamente, esce di casa esclusivamente per vedere spettacoli insoliti che possano stupire e stimolare la sua immaginazione; Oi tiene ai propri rapporti famiglia ma invidia la dedizione assoluta di suo padre all'arte, pur detestando la sua presunta indifferenza verso il resto della famiglia.
Narrativamente possiede una sceneggiatura insolita senza un vero inizio o una fine: una struttura circolare che inizia e finisce allo stesso modo, con Oi su un ponte che racconta di sé e del padre, nel quale si inseriscono alcuni episodi vagamente scanditi nel tempo da fatti esterni, ma essenzialmente esemplari e racchiusi in sé. Pur essendo perfettamente omogeneo e intero nello sviluppo della vicenda, Miss Hokusai mantiene una forma interna episodica probabilmente tratta da capitoli specifici del manga. Lungi dal sembrare un film compilation, Miss Hokusai ha una forma interessante e insolita.
Altrettanto insolita, ma non inaudita (per esempio Samurai Fiction), la scelta di utilizzare una colonna sonora quasi solo d'accompagnamento, praticamente inesistente, salvo esplodere con pezzi rock totalmente anacronistici nei momenti chiave in apertura e chiusura.
La crew non presenta nomi di particolare rilievo.