The Conjuring 2: regista James Wan continua il suo incontrastato dominio sull'orrore cinematografico hollywoodiano. Quarto film, più spinoff; secondo dedicato ai casi di Ed e Lorraine Warren.
Spero ne faccia altri.
Certamente il primo Insidious resta il suo film migliore, e il primo Conjuring migliore di questo secondo, ma è con The Conjuring 2 che Wan raggiunge un livello di codificazione stilistica così definito e caratterizzato da essere il possibile punto di partenza per una potenzialità infinita di seguiti.
Abbiamo già visto Wan produttore spingere progetti simili ai suoi con il bel Lights Out (e Insidious 3 e Annabelle 1 e 2), ma qui è Wan stesso a trasformarsi in prodotto riproducibile e serializzabile.
Questo secondo film valica il confine dell'orrore occasionale del primo Conjuring e dà il via a un vero e proprio serial di Avventure di Ed e Lorraine Warren che piacerebbe veder proseguito.
I simbolismi visivi sono precisi e riconoscibili, il metodo dell'orrore è assodato: la vera novità è l'approccio ancora più action oriented figlio dei grandi classici anni '80. Ancora di più, ancora meglio si ricordano i migliori Poltergeist e compagnia.
Quando Wan si stuferà di loro, altri potranno raccoglierne l'eredità e proseguire potendo senza dubbio incanalarsi all'interno del percorso tracciato, mantenendo senza difficoltà i caratteri originali.
Tale è l'ammiccamento ai classici, che Wan ci delizia con un introduzione/minifilm come nei James Bond e Indiana Jones d'annata: Ed e Lorraine, prima dei titoli di testa, sono alle prese con il celebre caso di Amytiville... titoli di testa... nuovo setting londinese povero, madre single con molti figli: casa infestata.
Ed e Lorraine, agenti della Chiesa, partono per salvare. Sempre sull'orlo del ritiro, sempre con presagi della propria morte. Ed e Lorraine sono eroi action in un contesto horror, qualcosa che DAVVERO non si vedeva da decenni.
Ancora di più, il Nemico: non un semplice demone da espellere, non un'entità malevola senza forma o consistenza, al massimo un qualche gimmick come un brutto wrestler. Il nemico dei Warren è un demone intelligente, un avversario vero e proprio, un villain da film action intelligente e con un piano.
Non è la solita forza istintuale che preda sui deboli senza un vero motivo, non è una maledizione del cazzo o una stronzata del genere senza background. Qui c'è un villain con una sua agenda e intenzioni.
...e poi c'è lo scantinato dei Warren che è l'eccellenza fatta forma di quanto di buono possa esserci in una serie.
Qualche difetto: durata complessiva troppo lunga colpa di un setting troppo lungo.
I bambini sono troppi, e capisco il senso del proletario britannico, comunque troppi: uno di questi bambini (il secondo maschio, Johnny) compare si e no un paio di volte, ha una mezza scena e serve assolutamente a zero. La sorella maggiore serve solo a testimone della sorella posseduta. Il balbuziente aggiunge una nota di colore che sembrerebbe portare a qualcosa, invece no.
Troppi bambini, setting troppo articolato (e non proprio brillante) per la scarsa importanza data loro nella praticità delle scene.
C'è un generico eccesso di personaggi anche al di fuori della famiglia oggetto dell'incidente sovrannaturale.
La sceneggiatura avrebbe grandemente guadagnato dall'essere più compatta e concitata: The Conjuring 2 soffre di un peccato d'ambientazione.
Non solo i personaggi, tutto il setting inglese è vagamente ridicolo e ricorda gli episodi in esterna di una serie tv: quando per il fatto stesso di essere in esterna, il regista di turno spende spazi per filmare cartoline della location.
Scusabile per via dell'origine americana e dell'infinita fascinazione verso l'Europa e gli ex-dominatori, non scusabile perché scema e troppo prolungata.
Toglietegli mezzora abbondante, The Conjuring 2 può stare al pari di quei film da riguardare una volta l'anno come si faceva una volta.
La potenzialità dei Warren versione Wan come personaggi ricorrenti è infinita.