infodump (particolarmente corposo causa trasloco): Leggende del Deserto Americano di Alex Shoumatoff. Non è il tipo di libro di cui di solito mi capiti di parlare nell'infodump, perché è un bel libro e mi sarebbe pure piaciuto se non fosse davvero troppo lungo e, arrivato circa a metà, mi sia trovato senza più voglia di proseguire. Si presenta come una raccolta di saggi su divesi soggetti ma con tema unico e ricorrente il Sud Ovest Americano, in realtà è un libro unico e non una raccolta di pubblicazioni precedenti: si parla di tantissime cose, a prima vista. Si parla essenzialmente di indiani, messicani e sbandati. Non sono argomenti di mio interesse. E' comunque un bel libro.
MacGyver... il remake. Nell'ultima scena del primo episodio, il nuovo MacGyver cita in modo intelligente una delle immagini più classiche dell'originale (razzo in spalla). Visto ciò, si può tranquillamente evitare di continuare a seguire. Il nuovo MacGyver è realizzato con lo stile patinato-budget-limitato di un White Collar o Chuck, i dialoghi sono penosi e la sceneggiatura ridicola.
Un po' di anime primi episodi: Tiger Mask W, seguito ufficiale del primo Tiger Mask (non è chiaro se il secondo sia considerato), animazione scarsa ma è Tiger Mask. All-Out, anime sportivo dedicato al rugby, niente di nuovo, dubito continuerò a guardarlo; Bloodivores, teen-vampiri con super poteri, cagata; Cheating Craft, curioso anime satirico sul problema/complesso sociale degli esami di stato giapponesi, potrei continuare a guardarlo; March Comes in like a Lion, drammone con genio del shogi con gravi problemi sociali; Days, anime sportivo sul calcio: ne ho guardati 14-15 episodi prima di decidere l'abbandono per eccessiva stupidità; Drifters, adattamento dell'omonimo manga dell'autore di Helsing: la storia comincia in modo piuttosto diverso dal fumetto, continuerò a guardarlo.
Approfittando della nuova ondata di anime su Netflix (non ci guardo molto spesso, per me sono nuovi), mi sono guardato tutto Toradora!. Avrò mandato avanti qualche episodio qua e là verso metà serie, la storia è piuttosto ben fatta, l'animazione non è certo delle migliori, i personaggi sono simpatici e le relazioni sviluppate bene... è un anime romance abbastanza standard con una trama per niente originale, è un classico esempio del genere e per questo ne rappresenta tanto i punti di forza quanto di debolezza. E' coinvolgente e non c'è da chiedere di più da una storia d'amore come questa. Il finale avrebbe potuto essere sviluppato meglio, quando in una serie come questa si è costretti a utilizzare i titoli di coda per raccontare la storia, significa che l'organizzazione narrativa ha fallito.
Per curiosità sono andato a leggere il finale della versione originale (romanzi): il concetto è simile, stranamente (per quanto mal sviluppato come dicevo) preferisco la versione dell'anime che, almeno, è meno infantile.
SPOILER SPOILER SPOILER
Nell'anime e nel romanzo, Taiga va via per risolvere i propri problemi personali mollando Ryuji.
Ryuji chiaramente l'aspetterà per sempre. Questo 'per sempre' varia: nel romanzo è l'anno dopo, e l'assenza di Taiga è di un imprecisato numero di mesi. Taiga ricompare in mezzo alla strada scontrandosi (grande classico) con Ryuji: si abbracciano, si amano, staranno insieme per sempre.
Nell'anime, Taiga ricompare un 'certo' tempo dopo: non è chiaro né specificato ma potrebbe trattarsi di anni ed essere addirittura durante il giorno dei diplomi. Ruyji la intravede (in classe, dalla finestra, solo i capelli, mentre lui è 'in strada') e subito la rincorre, la trova nascosta in un armadietto, le dice che l'ama, lei gli da una testata e staranno insieme per sempre.
La versione del romanzo è molto più shojo, quella dell'anime più comica e vivace.
C'è un manga ancora in corso (che offrirà probabilmente una versione diversa ancora) e una visual novel con un epilogo felici e contenti anni dopo.
Anohana, titolo originale lunghissimo che lascio perdere, è un'altra serie animata originale in 11 episodi vista spulciando Netflix. prodotta da A-1 Pictures. Ragazzini amici del cuore si perdono di vista causa morte del 'cuore' della loro combriccola: 5 anni dopo, in casa del capo della combriccola compare il fantasma della ragazzina morta. Potrà raggiungere il Nirvana solo se le verrà permesso di realizzare il proprio desiderio più grande (non sa quale sia), e per fare questo gli ex-amici dovranno imparare a sopportarsi di nuovo e superare tutti i propri traumi individuali e di relazione. Strappalacrime, simpatico con alcuni passaggi inaspettati.
Ho guardato anche il film (questo non è su Netflix), ambientato un anno dopo la serie.
E' una fregatura che ricicla enormi pezzi della serie in forma di flashback aggiungendo solo poche nuove animazioni, inoltre non risolve un cazzo delle relazioni lasciate in sospeso.
The Garden of Words, sempre su Netflix si trova questo grazioso mediometraggio del 2013 di Makoto Shinkai, realizzato dal suo pet-studio di produzione CoMix Wave Films.
E' artsy a dir poco ma in tutti i modi giusti, specialmente alla regia.
Tecnicamente è favoloso con un livello di animazione davvero eccellente per qualità espressiva e impatto visivo. Narrativamente è... uhm.
Ragazzino di 15 anni con famiglia disfunzionale incontra 27enne problematica in crisi esistenziale: i due si vedono al parco durante i giorni di pioggia, nasce un'amicizia.
40 minuti e rotti di animazione con una struttura narrativa molto ben organizzata: ricorrenti temi visivi della pioggia e delle scarpe, tutto ben impregnato di simbolismi e significati; soggetto dedicato alla maturazione/età adulta indipendente dall'età anagrafica, alle relazioni amorose tra età differenti, bullismo, sogni da realizzare.
E' soprattutto bello da guardare ma è sufficientemente supportato dalla storia che, pur senza dire niente di sconvolgente, riesce a connettere personaggi e spettatore.