Alderamin on the Sky (Nejimaki Seirei Senki: Tenkyō no Aruderamin): adattamento Madhouse dell'omonima serie di ligh novel (c'è anche il manga).
Tredici episodi e, al momento, non risulta annunciato un seguito.
L'anime raggiunge il terzo volume dei libri: la storia, da quel che capisco guardando online, è leggermente riarrangiata ma è tutta presente.
Tecnicamente non è la miglior produzione Madhouse e si assesta su un un livello decisamente mediocre rispetto, tanto per fare un esempio recente, a Zestiria.
Qui a farla da padroni sono la storia e la caratterizzazione dei personaggi: nella stagione appena finita, solo Zestiria e Alderamin sono stati i cartoni che non ho resistito a guardare settimana dopo settimana, che ho finito di guardare 'in tempo reale'.
Il setting è un fantasy piuttosto originale e diverso dal solito: ci sono 3 nazioni principali. Una repubblica, un impero e una specie di teocrazia.
La repubblica ha tutte le caratteristiche della nazione di successo: filosoficamente e tecnologicamente avanzata, politicamente agile; l'impero è sull'orlo del collasso, depravato e corrotto.
I nostri eroi provengono dall'impero e combattono la repubblica.
Il protagonista della storia è Ikta Solork, genio militare fuori scala che odia l'impero e tutti i soldati: si trova costretto a diventare un soldato e prendere il comando battaglia dopo battaglia per... sostanzialmente per salvare i suoi amici, tutti soldati, da comandanti inetti.
Ikta ha una migliore amica (Ikta è sessualmente attivo ma con questa c'è un rapporto più profondo e diverso, non proprio originale ma ben sviluppato), che è figlia della più importante famiglia militare dell'impero e fanaticamente devota alla protezione dell'impero.
Li vedi e sai già che i due dovranno lottare tra loro, questo sentimento è ben chiaro e presente, assolutamente non nascosto, tanto allo spettatore quanto ai personaggi stessi e si caratterizza come uno degli elementi drammatici più intensi e riusciti.
C'è anche una principessa: questa principessa capisce bene il male insito nella propria nazione e ha un piano per correggerlo. Questo piano richiedere la partecipazione attiva di Ikta.
Nell'anime questo piano viene dichiarato nell'ultimo episodio, nei romanzi (e nel manga) avviene praticamente all'inizio quindi.. se volete SPOILER SPOILER SPOILER: la principessa vuole che Ikta diventi capo di tutto l'esercito, faccia guerra alla repubblica e perda la guerra. Ikta deve riuscire a perdere la guerra in modo tale da utilizzare la sconfitta per epurare l'impero, ma che sia una sconfitta non assoluta in modo da non perdere la cultura e l'identità dell'impero. Una resa armata.
E' una premessa notevolissima e non sono riuscito a evitare di farmi degli spoiler leggendo i plot dei romanzi successivi... impressionante e mi piacerebbe leggerli (per il momento nessuna edizione inglese).
Gli altri personaggi principali sono utili alla caratterizzazione tanto delle forze militari quanto delle culture dei rispettivi gruppi. E' interessante e persino originale: il livello tecnologico delle forze in campo è in quella fase di passaggio dalla spada al fucile a ripetizione, ci sono dirigibili e c'è un nascente movimento conosciuto come 'scienza'.
La magia si limita alla presenza di spiriti elementali utilizzati come forme di energia.
Come dicevo, l'anime è piuttosto fedele al materiale originale a parte una concessione bishonen per l'aspetto fisico del protagonista: l'Ikta dei libri e del manga è fisicamente sfigato e ha gli occhi piccolini e sfuggenti, quello dell'anime è prestante e ha i soliti occhi da anime.
Se la produzione avesse deciso di rispettare questa scelta estetica, l'anime sarebbe risultato ancora più interessante.
Bella storia, brutta tecnica, buon anime.
Mi spingerò così avanti dal dire che sia la cosa più vicina a un Game of Thrones (considerando anche morti e violenza presenti) che l'animazione televisiva nipponica sia arrivata a fare.