Star Trek Beyond: chi l'avrebbe mai detto che il nome giusto fosse quello di Justin Lin.
Non fraintedete: io ammiro Lin e il lavoro eccellente svolto sulla serie di Fast and Furious, trasformata sapientemente da truzzata da Jersey shore a unica e vera serie action del nuovo millennio. Nuova e originale, non un revival degli anni '80.
...ma certamente non è il personaggio che mi sarei aspettato raccogliere l'eredità di Star Trek e rinnovarla al suo originale e antico splendore.
Doveva farsi da parte Abrams, quanto meno spostarsi dietro le quinte dopo il triste secondo film del reboot e Star Wars.
Beyond è stato acclamato dal fandom e dal pubblico largo, dichiarato urbe et orbi un successo ed erede del vero spirito di Star Trek.
Terzo anno di missione per Kirk e i suoi: il capitano medita di ritirarsi, stufo dello spazio senza meta; Spock e Uhura si sono mollati, anche Spock medita di fare altro e lasciare Starfleet.
Sosta ristorativa nell'equivalente contemporaneo di Deep Space Nine del nuovo millennio, soprattutto post-Gundam. La stazione spaziale di frontiera dove l'Enterprise approda sembra un side dello Universal Century.
Classica distress call, l'Enterprise parte al salvataggio. Una trappola. Enterprise distrutta precipita su un pianeta sconosciuto, in balia di un nemico che conosce molte cose.
La trama è un classico e non richiedere ulteriore approfondimento: è scritta bene, i dialoghi sono preziosi strumenti di approfondimento caratteriale e di releazione, tutti gli attori sono in grande spolvero e, finalmente, Uhura viene messa da parte per dare spazio ai veri protagonisti.
La Saldana ha il suo ruolo e varie funzioni nella storia, ma diversamente dall'equilibrismo di genere voluto da Abrams, Lin sa che Star Trek è un sogno per maschietti e che i fan vogliono vedere i 4 dell'Ave Maria.
Ci sono gli alieni, c'è la tecnologia incomprensibile, l'esplorazione di uncharted spazio; c'è il vivo e presente rapporto con la nave e la codipendenza forte di ogni membro dell'equipaggio; ci sono caratterizzazioni precise e pochissimo spazio lasciato all'improvvisazione da young adult del primo film.
D'altra parte di young adult c'è rimasto poco: gli attori sono tutti sui 40 od oltre e il tono si è correttamente adeguato. Nessuna scazzottata, niente katana. La storia si risolve grazie alle risorse intellettuali e all'abilità dei protagonisti: ci sono fanta-scienza e persino l'alien scavenger.
Difetti? Tanti. Idris Elba è totalmente sprecato e la sceneggiatura perde pezzi intorno al personaggio del cattivo: ha un suo senso e un suo scopo, è integrato nella storia e anche nel mito di Star Trek, ma tutto il resto è un casino approssimato di pseudo magia aliena semplificazioni non spiegate.
Ci sono troppi alieni nuovi e troppo pochi alieni noti, c'è il solito nemico invincibile battuto in modo stupido e si sarebbe potuto fare di più con meno scene d'azione.
Star Trek Beyond è tra i migliori film di Star Trek, al pari di First Contact e Khan, ed è sviluppato in modo che farebbe amare a ogni fan una serie tv portata avanti con questi temi e questo stile.
Bellissimo effetto speciale per il warp.
E' previsto un quarto film con più o meno tutto il cast confermato, l'ultimo per quanto sia noto dei contratti in essere.
Il 2017 vedrà la nuova serie tv di Star Trek (rimandata già una prima volta).