The Shallows: in certi passaggi chiave è una gran cagata e commette errori stupidissimi, ma è complessivamente e stranamente un buon film.
Il finale è particolarmente scemo, ma meno scemo dei brutti effetti speciali utilizzati nel tentativo di rendere plausibile Blake Lively su una tavola da surf... The Shallows ha alcune delle più belle scene di surf mai vistesi in un film, sono al livello di certi ottimi documentari sull'argomento, ma vengono ridicolizzate dalla circa-faccia della Lively in cg applicata alla controfigura.
Non solo sono effetti speciali fatti male, ma sono del tutto inutili: non aggiungono alla scena, tolgono solo e avrebbe funzionato meglio e bene senza.
Passiamo oltre: Blake Lively.
Figa. Molto figa.
Il film inizia malissimo: sembra un episodio di baywatch con rallenty combinati a inquadrature 'culari' dell'attrice, più volte. La giacca della muta lasciata aperta alla catwoman. Il sole, il mare e il bikini.
Inizia così ed è probabilmente un effetto voluto.
Il regista è quello sfigato spagnolo di un paio di film orrendi con Liam Neeson post-Taken, ma qui ha centrato il senso di tutta la storia: la Lively va in Messico a surfare in cerca di se stessa dopo la morte della madre. Flirta, cazzeggia: sole, culo, mare e surf.
E' baywatch.
Ora, la scena dello squalo che sbuca da dentro l'onda e capotta il surfista è piuttosto vecchia, ma il risultato è sempre spettacolare (e terrificante). La Lively è stranded su uno scoglietto del cazzo e la marea non le è amica. Lo squalo è malvagissimo: si nasconde, le compare alle spalle e l'attacca sempre nel momento più inaspettato (e quindi prevedibile).
Sì, alla fine il film è una gran stronzata ma la Lively, oltre a essere spettacolare, è pure brava; lo squalo e la sfiga di essere in mezzo al mare con lo squalo, sono elementi che funzionano sempre forte.
Si guarda bene.
NOTA: da noi il film si chiama con un diverso titolo inglese. Paradise Beach - Dentro l'Incubo.