Under the Dog: riassumo la complicata storia produttiva connessa a questo OAV, la versione completa è facilmente ricercabile online.
Storia originale di Jiro Ishii (scrittore di videogiochi appena famosi come Splatoon, Metal Gear Solid 5 e varie visual novel) ideata intorno a metà anni '90; rimasta per aria per tutti questi anni, approdata su Kickstarter con il supporto di Kinema Citrus (Black Bullet, Barakamon e altro).
Crowd-finanziata con più di 800k dollari nel 2014.
Avrebbe voluto e potuto essere una serie, è diventata un OAV di meno di trena minuti.
Non conosco i costi di produzione per un anime, mi sembra che il ritorno non sia stato al pari con i fondi.
COMUNQUE.
Storia scifi giapponese di quelle come andavano un tempo, chiaramente ispirata alla violenza metafisica che fece grande l'animazione nipponica con Ghost in the Shell e Akira: il Giappone è parzialmente occupato dalle Nazioni Unite (background non esattamente chiaro) che, ovviamente, gestisce anche una scuola dove super teenager/agenti segreti/assassini vivono in incognito tra una missione e l'altra.
Poteri per lo più psichici, ma anche qui i dettagli sono nebulosi: questi giovani super assassini.... anzi, mi correggo: queste GIOVANI super ASSASSINE vestite alla marinaretta danno la caccia ad altri con poteri. Perché? Non è chiaro, si intuisce che i poteri possano andare fuori controllo e trasformare l'utilizzatore in un super mostro.
Il concept gira intorno a una frasetta un po' cazzona che viene ripetuta 100 volte in 100 secondi di sceneggiatura: 'il nostro nemico è la luce (speranza) dell'umanità'.
Cosa vuol dire? Boh.
Faccio un passo indietro.
Giovani super assassine con poteri esper, mostri, malvagio esercito americano, malvagio 'governo' delle nazioni unite che costringe le giovani a obbedire dietro ricatto di ucciderne le famiglie: super violenza con smembramenti e bagni di sangue, una (1) tetta ben disegnata e in vista.
Vorrebbe ricordare Akira e Ghost in the Shell, in realtà è un clone di Blood (armi da fuoco invece di spade) incrociato con uno stile alla Umetsu Yasuomi.
L'aspetto tecnico è gradevole, sopra la media rispetto alla tv, non ai massimi livelli rispetto agli OAV.
A pensarci bene ricorda perfettamente le produzioni OAV a cazzo realizzate dai giapponesi dell'epoca d'oro: OAV senza né capo né coda con tette e violenza.
Quanto mi mancano quegli anni.