Ghost in the Shell - Arise / The New Movie (Kōkaku Kidōtai): non ricordavo che il titolo originale di Ghost in the Shell fosse completamente un'altra cosa, "Mobile Armored Riot Police" secondo la traduzione della wikipedia.
E' estate: tempo di recuperare cose perse.
Era proprio un'estate del 1992 quando sui primi numeri di Kappa Magazine, gli allora eroici Kappa Boys pubblicarono l'originale Ghost in the Shelle di Shirow.
Ho un ricordo particolarmente caro di quella estate.
I manga erano un modo completamente diverso di fare fumetto e, per me allora, ciò voleva soprattutto dire: violenza, tette e culi e sesso.
Nell'originale Ghost in the Shell di Shirow c'era tutto questo e non so quante ore di allegra masturbazione mi abbiano regalato i primi numeri di Kappa Magazine, specialmente grazie a una particolarmente famosa scena lesbo a colori proprio in Ghost in the Shell.
Questo aneddoto ha un senso, lo capirete a breve.
Ghost in the Shell - Arise, nella sua versione iniziale, è una serie di 4 film di circa un'ora nei quali si racconta una versione re-imagined, o reboot, dei fatti originali di Ghost in the Shell.
La vicenda parte da prima, mostrando una sorta di origin story di Mokoto e la formazione del suo team: incontro e arruolamento dei personaggi secondari, prime missioni, e infine una versione pesantemente alterata della storia con il puppet master.
Così pesantemente alterata che il puppet master cambia nome in Fire Starter, e cambia anche completamente senso e identità.
I quattro film di Arise sono poi diventati cinque e sono stati successivamente ricompilati in una serie tv di 10 episodi dal titolo lunghissimo: Ghost in the Shell - Arise - Alternative Architecture (Ghost in the Shell tripla A), a cui è stato successivamente aggiunto un ulteriore film argutamente intitolato Ghost in the Shell - The New Movie... si tratta qui di un film vero uscito al cinema della durata di un'ora e mezza circa.
Lungo tutta la sua durata, Arise ripropone alcune scene chiave sia dal manga che dal più noto immaginario legato al primo film di Oshii: Mokoto con la tua nera che si butta giù dal grattacielo diventando invisibile, Mokoto con la tuta nera che si butta ulteriormente giù dal grattacielo ri-diventando invisibile; Mokoto che si strappa le braccia cercando di aprire il tank; Batou e Togusa che camminano tra le strade postbelliche di Tokyo... etc etc.
Non serve aver visto Ghost in the Shell mille mila volte per riconoscere alcune reinterpretazioni delle sue scene più iconiche.
SERVE invece aver letto la versione originale del manga, quella che mi risulta sia stata successivamente censurata, per sentirsi oltraggiati... OLTRAGGIATI... da una di queste reinterpretazioni.
Mi riferisco proprio alla famosa scena lesbo in realtà virtuale tra Mokoto e sue amiche durante una breve vacanza: scena che viene interrotta da Batou causa emergenza, Batou che poi viene brevemente hackerato da Mokoto per darsi un pugno in faccia.
Questa scena viene riproposta quasi esattamente all'interno di Ghost Tears (il terzo film).
Solo due piccole alterazioni, tre volendo contare il downgrade dell'esplicità sessuale: laciamo perdere una di queste due, il fatto che Mokoto stia vivendo un'esperienza romantica invece di una esclusivamente ludica come nel manga. In Arise, Mokoto fa sesso con un uomo.
Ricapitolo: nel manga originale datato 1989 (1992 in Italia), Mokoto è in vacanza virtuale con delle amiche, impegnata in un'orgia lesbo di puro intrattenimento; nel film del 2014, ufficialmente 2015 nel resto del mondo, Mokoto è in vacanza virtuale con il suo compagno, impegnata in sesso romantico.
Nel 1989, Shirow stava facendo pura sexploitation: scene di sesso omosessuale inutilmente grafiche, non particolarmente connesse al resto della storia, messe lì solo per shock and awe. Non c'è dubbio a riguardo e sicuramente si può dire fosse un prodotto di quegli anni, e che l'iperviolenza e l'ipersessualità di allora fossero eccessive.... si può dire: io chiaramente non condivido.
C'è però un'enorme differenza tra il modificare aggiungendo buon gusto a una scena inutilmente sessuale, come Arise avrebbe potuto e dovuto fare, e trasformare quella stessa scena in pura bigotteria dove il sesso possa essere rappresentato solo per amore e solo eterosessuale.
Viviamo in una società dove il livello di mercificazione sessuale e accesso alla pornografia è senza eguali, sicuramente mille volte superiore a quanto fosse possibile negli 80s: proprio per questo motivo, perché provocatorio e scioccante, in quegli anni veniva rappresentato popolarmente nei suoi modi più crudi ed espressivi. Adesso che tutti si può accedere al sesso, la popolarità è governata da sentimenti puritani e istinti governativi censori disgustosi.
Detto ciò.
Arise e The New Movie raccontano una storia unica, quindi abbastanza complicata da seguire considerando i 4+1 film che sono anche una serie di 10 episodi e poi un altro film, dove però il +1 film è in realtà uscito dopo il film cinematografico... magia delle produzioni multimediali nipponiche.
La storia sarebbe un classico del mondo di Ghost in the Shell: c'è un super hacker capace di fare l'impossibile, ovvero hackerare il ghost dei cervelli cyborg e alterarne i ricordi/riscriverli.
E' una versione rivista e corretta della chiave di lettura di tutto Ghost in the Shell: l'esistenza dell'anima, l'essenza di vite all'interno di corpi artificiali, il letterale Ghost in the Shell e cosa voglia dire e le differenze tra un essere umano e un'intelligenza artificiale.
Nel mezzo ci sono terrorismo, combattimenti e scene d'azione per lo più molto ben fatte.
Tuttavia, questa nuova produzione Production IG dedicata a Ghost in the Shell risulta molto debole e, senza andare a scomodare Oshii, assolutamente inferiore a tutto il ciclo di Stand Alone Complex.
Chief director dei film e e della serie e del film di nuovo, e particolarmente director dell'infame terzo film, è Kazuchika Kise: una vita al servizio di Production IG, spesso anche coinvolto come animatore nelle varie precedenti incarnazioni di Ghost in the Shell, qui al suo esordio alla regia.
Non si affida un ip come Ghost in the Shell a un regista esordiente.
Arise è narrativamente scarso, ha una trama molto confusa, ci sono riferimenti a cose, persone e fatti che vengono poi semplicemente dimenticati dalla storia; i personaggi pur ripetendo qua e là famose battute, appaiono molto meno caratterizzati, contando più sulla versione nota di se stessi che su una vera proposta contenuta in questa nuova produzione. I dialoghi sono spesso tristemente verbosi, senza il genuino misticismo di Oshii; certi dialoghi, capita diverse volte, accadono poi fuori campo tra personaggi con voci troppo simili tra loro: capita di non capire chi dica cosa a chi.
Non è un cesso inguardabile: scene d'azione più che ok, animazione di buon livello, il nuovo character design è decente seppur volgare nella sua rappresentazione troppo giovanile di Mokoto.
Ci sono varie cose buone da un punto di vista puramente tecnico, poche anche solo decenti narrativamente, ma soprattutto c'è l'instupidimento di un soggetto che è sempre stato (e resta nelle sue precedenti versioni) in cima all'arte animata internazionale.
Ghost in the Shell, i due film di Oshii, sono capolavori dell'animazione mondiale; Ghost in the Shell Stand Alone Complex, è un capolavoro dell'animazione seriale televisiva.
Ghost in the Shell Arise è come il nuovo videogioco di Ghost in the Shell, è una commercializzazione stupida di un soggetto globalmente famoso, proposto al pubblico evidenziando i suoi tratti più facili e pudicamente cancellando tutti i suoi tratti realmente definenti.