City of Stairs (Id, 2014): l'ho divorato, è un periodo che sono abbastanza fortunato con i romanzi. Robert Jackson Bennett non è un autore esordiente, ha vinto dei premi importanti prima di questo romanzo, ma questo è il primo che leggo e sembra l'opera di un autore molto più maturo.
Ci sono delle ingenuità qua e là, e sono gli unici veri difetti: alcuni dialoghi espositivi un po' infatili tra i protagonisti, spiegazioni non necessarie e alcuni colpi di scena pesantemente telefonati.
Tutti questi difettucci di scrittura e strutturazione del narrato, impallidiscono e spariscono davanti ai due punti forti, eccezionalmente forti del romanzo: la caratterizzazione dei personaggi chiave (più che la caratterizzazione, le relazioni tra loro) e il setting.
Partiamo da quest'ultimo perché ricchissimo di originalità e idee brillanti: trecento anni prima, il Continente regnava su tutto il mondo forte dell'aiuto di 6 Divinità protettrici. Divinità divine che camminavano sulla Terra regalando miracoli a iosa ai loro fedeli, nonché il potere di battere tutti i propri nemici.
Finché, 300 anni fa, dall'Isola di Saypur scoppiò una grande rivolta guidata da un incredibile generale con la capacità di ammazzare gli Dei.
300 anni dopo, nel presente del narrato, il Continente è assoggettato a Saypur: gli schiavi di allora sono i padroni di oggi. Una delle leggi imposte dal nuovo regime è la secretazione di tutta la storia del Continente e il divieto di parlare, anche solo considerare, le divinità defunte.
Gli dei sono morti ma alcuni dei loro miracoli funzionano ancora e possono essere sfruttati per compiere 'magie'. Il sistema di magia di City of Stairs è particolarmente bizzarro e affascinante.
Il Continente ricorda una mezzia via tra Est Europa, Nord Medio Oriente: in pratica sembrano un po' slavi, un po' turchi, molto mussulmani. Attaccatissimi al passato, religiosamente fanatici, disprezzano la figura femminile, etc etc.
Non è la più politicamente corretta delle rappresentazioni, già nel 2014.
Anche Saypur ha un sapore asiatico: piccolini e scuretti, alta tecnologia, tendenzialmente liberali.
Un elemento chiave di tutto il libro sembra tratto pari pari da Warehouse 13: c'è un magazzino segreto dove sono custoditi tutti gli oggetti miracolosi rimasti in giro dopo la caduta degli dei.
...è estattamente come Warehouse 13.
Il sistema magico, come dicevo, è molto simpatico e funziona al meglio in una forma disorganizzata dove non sono necessarie regole convincenti proprio perché ogni manifestazione di potere deriva dai capricci-altera-realtà di divinità defunte.
I nostri protagonisti sono una coppia di agenti segreti d'altri tempi, sembrerebbero usciti da vecchia sword and sorcery, adeguatamente aggiornati, e non sfigurerebbero in mano a Bledsoe.
Shara ha circa 35 anni, figlia di nobilissimo lineaggio Saypur (è pro-pro nipote dell'incredibile generale), super intelligente agente segreto specializzata in storia e miracoli del Continente, impegnata a mantenere lo status quo. Sigrid è il suo segretario, classico guerriero gigante del nord / macchina di morte a tutto tondo.
Ecco, come dicevo prima: la caratterizzazione dei personaggi non è realmente originale ma sono molto ben scritti e congeniati i rapporti tra loro. La qualità della comunicazione tra i personaggi è molto alta, specialmente quella non verbale tra i due protagonisti.
Il background dei protagonisti è un altro elemento affrontato in modo un po' ingenuo dall'autore: ogni tanto, nel mezzo dell'azione, scatta la pausa e il personaggio ricorda un evento chiave del passato (il proprio o dell'altro). Non è la più scaltra delle scelte narrative, è certamente la più pratica e consente di rivelare informazioni in modo diretto... ma è davvero troppo didascalico e rovina un po' la qualità complessiva della scrittura. Non è necessario essere Heinlein per fare meglio di così.
Altro pezzetto discordante è il livello tecnologico e conseguentemente temporale della storia: ci sono macchine a motore, c'è un inizio di polvere da sparo, ma ci sono ancora molte spade e 'balestre'. Lampade a gas ma un ambiente che costantemente tende a sembrare più fantasy classico.
E' il primo libro di una trilogia, il secondo è già uscito: conto di leggerlo a breve e spero di vedere un Bennett molto più sicuro e smart anche nella stesura del testo.
SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
Il fratello non è morto! E' il cattivo.
3 Divinità sono ancora in vita.
Alla fine tutti i buoni vincono e Shara si ribella alla zia e prende il controllo di Saypur, mentre Sigrid parte per diventare re del nord.
L'amato di Shara muore. Male.