The Empire of Corpses (Shisha no Teikoku): è il primo in un progetto di tre film animati tratti da altrettanti romanzi di Project Itoh.
L'animazione è curata da Wit Studio (Attack on Titan).
Fantascienza steampunk alla Alan Moore, ovvero: gli Extraordinary Gentlemen alla giapponese.
La ricerca condotta da Viktor von Frankenstein ha prodotto una rivoluzionaria tecnologia basata sull'asservimento di cadaveri, usati come manovali, servitori e soldati. Il mondo intero si basa su questa schiavitù ri-animata.
Il nostro protagonista primario è un giovane John Watson pre-Sherlock Holmes, esperto in rianimazione di cadaveri (quante opportunità sprecate per una citazione da Lovecraft): viene ingaggiato da M allo scopo di ritrovare il codice di Frankenstein contenente rivoluzionari segreti scientifici.
L'inseguimento/ricerca parte in India, Afghanistan, prosegue in Giappone e in America.
Lungo la via si incontreranno citazioni pop vecchie di secoli: James Bond, Babbage, Crusoe, ovviamente il Nautilus e tante, tante altre. Alcune insospettabili e meno note come, per esempio, i due compagni d'avventura di Watson: Frederick Burnaby (realmente esistito) e Hadaly Lilith (da un romanzo di fantascienza francese del 1886).
...ovviamente il mostro di Frankenstein non è lontano.
Il film funzionerebbe anche abbastanza bene, nonostante una regia piuttosto banale e una generale realizzazione tecnica meno che cinematografica, e anche una sceneggiatura un po' scema... comunque funzionerebbe decentemente fin dopo metà. La terza parte è un casino di stronzate, effetti speciali e metafisica da quattro soldi, senza senso e con lacune logiche innumerevoli.
Indegno, complessivamente una cagata.