Kiznaiver: il titolo è una specie di gioco di parole giapponese inglesizzato che fonde l'idea di 'ferita' e 'legame'.
E' una produzione animata Trigger.
E' una produzione animata ORIGINALE! Rullo di tamburi, allarme rosso: un anime originale, non basato su romanzetti o manga o videogiochi.
12 episodi con un inizio, uno svolgimento e una fine.
Sceneggiatura di Mari Okada... Mari Okada sta diventando una specie di fenomeno in Giappone, è un rarissimo caso di sceneggiatore famoso nel mondo degli anime: il suo nome è ricercato e sinonimo di qualità e tematiche adulte. Recentemente l'abbiamo vista sull'eccellente Gundam Orphans.
Ci sono lei e Gen Urobuchi.
Regia di un circa esordiente, particolarissimo character design realizzato da Miwa Shirow.
E' una serie fantascientifica con ampia analisi psicologica e sociale.
All'inizio sembra una cagata, il proseguimento è superlativo. Non enterà nella mia top ten dei preferiti ma è certamente uno di quei rari progetti che ricorda quanto sarebbe possibile fare con il media del cartone animato, anche televisivo, se solo ci fosse un po' di volontà e arte.
Uhm... classica città test scifi alla Evangelion o Blood+: tutti gli abitanti sono soggetti a un esperimento ma non lo sanno (circa).
I manager della città stanno sviluppando una tecnologia mirata a creare un mondo di pace e solidarietà: questa tecnologia si chiama Kizna System e permette alle persone collegate (i Kiznaiver) di condividere il dolore (a un primo livello) e in generale i sentimenti (più avanti).
Se Kiznaiver fosse stato realizzato negli anni '90, avrebbe certamente avuto il marchio Gainax.
Un gruppetto di ragazzi delle high school viene 'rapito' e sottoposto al trattamento con il kizna system: successivamente vengono sottoposti a missioni e in generale a stress e pericolo di morte, umiliazione e vari stati emotivi intensi, per generare e migliorare la condivisione del dolore.
Se tutti capissimo e provassimo il dolore degli altri, non ci sarebbero più guerra e violenza: tutti saremmo molto empatici e connessi, vivremmo felici.
I nostri protagonisti non sono esattamente entusiasti all'idea di essere costretti a questo esperimento: nonostante il bel ideale, il metodo è decisamente fascista e nasconde tutta una serie di informazioni di background che diverranno chiare e pericolose verso il finale.
I nostri protagonisti sono tutti molto diversi tra loro: il jock, l'idol, l'eccentrica, quella fredda, lo sfigato, la ragazza per bene, etc etc. Ognuno corrisponde a uno stereotipo ed è scelto appositamente per dimostrare che, grazie al kizna, queste persone così diverse e lontane tra loro diventeranno amiche e parte di un gruppo.
L'ambiguità e l'intelligenza della serie vive sul fatto che il kizna funzioni eccome, ma allo stesso tempo sia fuorviante e 'malato'.
Ci sono lunghi dialoghi e monologhi sulla natura delle emozioni, del dolore e delle relazioni: non c'è molta azione e non è certamente la serie consigliata per chi voglia trascorrere una ventina di minuti senza attenzione.
Kiznaiver richiede attenzione, richiede concentrazione e in generale necessità di essere capita se non apprezzata.
Il finale è squisito e accresce l'altare eretto a Mari Okada: una sceneggiatrice che ha scoperto l'acqua calda.
Mari Okada si è accorta che nel mercato Giapponese c'è spazio per qualcosa di diverso e più maturo, ha avuto la fortuna (immagino anche gli agganci) e il talento per trasporre questa rivoluzionaria intuizione in qualcosa di artistico e allo stesso tempo commerciabile.
SPOILER SPOILER SPOILER
Verso fine serie, Nori va giù di testa: gli altri la fermano e poi sono tutti felici e contenti e accoppiati.