All the Birds in the Sky (Id, 2016): è uno dei grandi romanzi di speculative fiction del 2016, annunciato tale prima della sua uscita, subito dopo confermato a caratteri cubitali da pubblico e critica.
Non sono un esperto conoscito della sua autrice, Charlie Jane Anders: per me è 'semplicemente' l'attuale l'editor in chief di Io9, l'identità speculative/scientifica del network di Gawker. Uno dei 3-4 siti che controllo ogni giorno, più volte al giorno, ogni giorno da anni... dall'inizio a dire il vero: era il 2008, non troppo tempo fa.
La Anders ha pubblicato una caterva di racconti e storie brevi su qualsiasi piattaforma possibile, più recentemente i tor originals, ma in generale ovunque. All the Birds in the Sky è la prima cosa sua che leggo non pubblicata sul blog.
E' una personalità importante della sottocultura rappresentata che trova espressione sul blog, ovviamente, ma anche della comunità LGBT, più o meno pubblicamente o volontariamente.
Avere una voce conta sempre e la Anders non è mai stata schiva riguardo le sue scelte di vita... oltre al fatto di indossare la propria identità senza pudori.
Tra sapere quanto scritto sopra e dire di poter conoscere la persona, ne corre ovviamente troppo.
Letto il libro, mi sembra di poter dire di conoscere la persona.
Ho delle critiche nei confronti del romanzo, ma prima di arrivarvi: sono pochi, sono rarissimi i libri capaci di trasmetteri una viva impressione dell'autore. Non è necessariamente la caratteristica del capolavoro, non è necessario arrivare all'autore per apprezzarne l'espressione: quando però capita, l'effetto è straordinario.
E' come leggere la Versione di Barney e pensare di conoscere Mordecai Richler: non è necessario che il testo sia realmente o soggettivamente autobiografico, o quanto lo sia, ma esiste e si sente la presenza dell'autore nel testo. Giusta o sbagliata, filtrata dalla percezione dell'autore di sé o dalla conoscenza di fatti sull'autore: quale che sia, il risultato non cambia. Leggi un libro raro e conosci la persona che l'ha scritto, o una delle sue maschere.
La sensazione è quella di conoscere una persona, nel senso di conoscere una persona nuova e non è una sensazione comunemente associata alla lettura di un libro. Quindi, figo.
E' un romanzo di formazione con scienza fantascientifica e magia fantasy, racconta una storia d'amore e una guerra, la difficoltà delle relazioni, il passato e il futuro del genere umano.
E' molto ambizioso e cade corto alle sue stesse aspettative, ma è certamente un grande romanzo.
Diviso in quattro parti, narra la vita e l'amicizia/amore tra Laurence e Patricia: i protagonisti sono ufficialmente questi due, e in larga parte la Anders tenta di mantenere equità di genere nel tempo narrativo, ma è chiaro che sia Patricia la vera protagonista e che la sensibilità femminile della Anders vada leggermente a inficiare il desiderio della storia di offrire tanto il punto di vista di lei quanto di lui.
Le quattro parti hanno lunghezze differenti: la prima funziona a mo' di prologo e vede i due protagonisti bambini, non si conoscono ancora, entrare in contatto con gli elementi che  ne caratterizzeranno le vite. Laurence, scienziato passo; Patricia, strega naturale.
La qualità della scrittura in questo prologo è la pari di Peter Beagle, e non lo dico con leggerezza: si vede chiaramente l'abilità della Anders verso la forma narrativa più breve, il risultato è eccellente ed è la causa della minuscola delusione successiva.
La seconda e la terza parte sono le più lunghe: nella seconda si raccontano gli anni scolastici dei due, si incontrano in qualità di egualmente emarginati. Si spalleggiano per sopportare anni scolastici che, viene da chiedersi, possano essere autobiografici.
Bullismo e genitori terribili, sostanzialmente.
Laurence è un nerd, Patricia un'emo sfigata: il livello di tragedia presente in questi anni scolastici è decisamente eccessivo per me. Una porzione troppo lunga e una profondità di vedute e pensiero che non calzano realisticamente l'età dei personaggi.
Nella terza parte, i due sono adulti e hanno trovato successo nelle rispettive strade: Laurence inventa fantascienza e lavora in un gruppo di scienziati che vogliono salvare l'umanità da un mondo al collasso; Patricia fa l'agente segreto magico per una cabala di streghe che vuole salvare il mondo dall'umanità. E' una semplificazione ma il senso è questo.
La seconda e terza parte sono ben scritte ma, narrativamente, si scende dal sublime Beagle al livello di Lev Grossman: si trova molto del modello Harry Potter per giovani adulti.
Si trova molto anche di 'Harry ti presento Sally' nello sviluppo della relazione tra i due protagonisti.
Questo è il romanzo che avrei voluto perfetto, che avrei voluto piazzare in alto nella memoria insieme a quei libri da non dimenticare, invece mi è caduto basso a causa dell'eccesso di infelicità e l'eccesso di complicazioni sentimentali.
...anche perché, dai e dai a raccontare le miserie dell'amore e della vita non-conforme, il resto della storia finisce ridotto in poche parole/pagine.
La quarta parte racconta della 'guerra' tra magia e scienza per decidere quale sia la soluzione finale per salvare qualcosa.
C'è la fine del mondo, entrambi i gruppi si comportano allo stesso modo, specularmente, e tocca ai nostri eroi fare i Romeo e Giulietta, sfidare il pregiudizio e trovare la soluzione.
Soluzione che, per altro, viene trovata in un modo insoddisfacente che ricorre a un letterale deus ex machina (due a dirla tutta, ne riparliamo nella sezione spoiler) e a una forma di fondazione religiosa che mi risulta ancora adesso, a ripensarci, ostica e urticante.
Ricorda anche un po' il finale neutrale di Mass Effect 3.
Potrebbe non sembrare, ma il libro mi è piaciuto davvero tanto: avrebbe dovuto essere più lungo per contenere meglio tutte le sue idee, o avrebbe dovuto essere più bilanciato nel trattare le sue idee, o avrebbe dovuto non scontrarsi con alcune mie ideologie di base.
Solo per il semplice fatto di avermi irritato, il libro è straordinariamente ben riuscito.
SPOILER SEGRETI SPOILER SEGRETI
Alla fine Peregrine e il Grande Albero si fondono in un'unica super entità divina che prende il controllo del mondo con lo scopo di trasformare tutta l'umanità in cyborg magici.
La risposta alla domanda è 'non lo so' ed esemplifica l'incapacità umana a essere sicuri di qualcosa, ragione per cui c'è bisogno di un super dio che metta le cose a posto.
Laurence e Patricia restano insieme.
Laurence, ovviamente, perde la voce per salvare la vita di Patricia.
I capi delle due fazioni muoiono.